Villa Marigola

La Villa Marigola è un edificio storico nel comune di Lerici , in provincia della Spezia. Costruita sulla sommità del promontorio che separa le due insenature di Lerici e di San Terenzo, è circondata da un fitto bosco di lecci e offre una delle vedute più affascinanti sul golfo dei Poeti .

Il primo edificio risale alla seconda metà del XVIII secolo e fu costruito dai marchesi Ollandini come luogo di villeggiatura. Secondo l'usanza ligure sulla terrazza in prossimità dell'edificio padronale era un giardino di agrumi  ; ad esso si univa il fondo agricolo, coltivato a vite e olivo, in declivio fino alla sottostante scogliera.

Nel successivo XIX secolo , con il diffondersi del gusto dei giardini all'inglese un'ampia porzione del parco viene trasformata in un parco romantico con percorsi che conducono a vedute scenografiche su Lerici , San Terenzo , Portovenere , la e le altre isole. Nel 1836 ne diventano proprietari, i fiorentini marchesi Maccarani ; poi la villa passa al banchiere inglese Pearse nel 1888 . La villa viene così ad assumere una nuova valenza culturale ed internazionale, frequentata da membri della nobiltà e da famosi artisti: come l'" imperatrice Federico " di Germania (figlia primogenita della regina Vittoria d'Inghilterra ) o il pittore svizzero Arnold Böcklin ; un'area del parco è infatti chiamata giardino di Böcklin poiché è propriamente ispirata alle tematiche della sua pittura: il bosco sacro ed il mito di Pan .

Nel 1926 la proprietà viene acquistata dall'armatore lericino Bibolini , che incarica all'architetto di realizzare un progetto di ampliamento dell'edificio. Oliva, con lo scrittore Cozzani , vi trasfonde le istanze culturali dei primi decenni del secolo. Nella stessa occasione, sulla grande terrazza, il secolare giardino d'agrumi viene modificato adottando le sinuose geometrie del giardino all'italiana.

Villa Marigola è divenuta proprietà dalla Cassa di Risparmio della Spezia nel 1979 e ha trovato una sua nuova valorizzazione come centro di manifestazioni culturali e di congressi.

Sempre nel comprensorio della villa si trova la Torretta, abitazione a forma di castello, nella quale, nei primi anni del XX secolo , fu a lungo ospite il drammaturgo fiorentino , che qui scrisse la sua opera più famosa La cena delle beffe e trovò l'ispirazione per il compimento del Mantellaccio e dell' Amore dei tre re .