Remo Volpera, classe 1933, è nato e vissuto a Spotorno, dove ha coltivato i suoi interessi con la partecipazione attiva alla vita culturale del suo amato Paese.
Nella sua lunga vita ha saputo coniugare l'impegno lavorativo presso le Ferrovie dello Stato con la passione per l'arte, in particolare la pittura.
Si è avvicinato all'uso della tela e del pennello con timore e reverenza, seguendo le orme di Brusini, che considera e venera come “Suo maestro”.
Remo è un autodidatta e dal canto suo, nella sua modestia e semplicità,ha saputo trasporre nei suoi dipinti l'amore per le cose essenziali e vere, immortalando scorci di paesaggio, di luoghi, di case che ora non esistono più, o comunque sono stati trasformati dall'evolversi della sociatà, ma rivelano al visitatore attendo un sottile velo di malinconia, di un tempo vissuto che è volato via.
Ecco quindi “il teccio” di Quiliano, dai colori ombrosi e tenui, alle “case di Voze”, dal bianco delle tipiche case liguri, allo scorcio di Segno nell'entroterra di Vado, e poi, naturalmente, tanti piccoli angoli di Spotorno, oltre alla riproduzione di un disegno di Pio Vallega raffigurante il golfo di Spotorno tratto dall'opuscolo edito dalla tipografia G.A. Armanino di Genova nel 1909 in occasione delle onoranze dedicate al Capitano Garibaldino Francesco Demaestri.
Remo, che non vuole essere chiamato “Pittore”, ha partecipato a numerose mostre collettive di artisti liguri, dal “U Gombu döu” a Stellanello nel 1999, alle diverse collettive realizzate all' Hotel Palace dalla rivista “Il Sole” e dall'Associazione “Amici dell'Arte Ö Lûmme”.
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