Page 5 - libro cerutti casa
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Il soffitto della sala era bellissimo, affrescato da un valente

            pittore, il quale dipingeva col colore ai quattro lati della sala ,
            strumenti musicali, fiori, frutti in modo eccellente. Orrore

            oggi il soffitto è stato coperto da bianco di calce.


                  Nel piano ben quattro camere da letto, un cesso a tavola col
            buco,   tutti   i   liquami   cadevano   direttamente   nella   fossa   di

            raccolta che era al piano terra fuori della casa.

                  Per   accedere   al   piano   superiore   si   saliva   fino   al   primo

            pianerottolo e qui c'era una porta non molto grande verso monte

            che   portava   ai   mezzanini   che   rimanevano   sotto   il   terrazzo.
            Bisognava andarci a carponi. Questo era il posto più curioso della

            casa dove gli abitanti della casa, mettevano nelle gabbie gli uccelli
            catturati con la rete i cosidetti nottolani (lutuen) ad ingrassare al

            buio perché mangiavano notte e giorno.


                  Al  piano superiore  cioè il  secondo, era diviso allo stesso
            modo, meno gli affreschi e salvo il terrazzo che occupava il posto

            di una camera verso monte.

                  Una casa tipica dell'Ottocento, con tutti i confort dell'epoca.


                  Detta casa era di proprietà di una famiglia spotomese (mi

            pare Lottero ) che si era trasferita in Argentina, lasciando tutto
            com'era,   una   casa   vissuta   e   fornita   di  mobilia,   materassi,

            biancheria   piatti,   posate,   sedie   ottocentesche,   "Luigi   Filippo",
            trapunte, e un baule di cuoio con le borchie di ottone.


                  I   vicini   di   casa   dirimpettai   sono   un   po'   come   la   tua

            famiglia (almeno, allora). Sanno tutto di te, e tu di loro : a che
            ora ti alzi da letto, quando mangi, quando  vai fuori di casa,

            quando vai a dormire.


                  Di fronte a me abitava la famiglia Valente, moglie, marito e
            tre figli. Il marito era un appuntato della Guardia di Finanza e

            con molta dignità portava la divisa e guidava la sua famiglia : i
            figli si chiamano : Giuseppe "Pino", Rino e Felicino.
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