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Giuliano Cerutti, dopo una vita lunga e laboriosa, trascorse gli ultimi due anni nella
Casa di Riposo Opera Pia Siccardi-Berninzoni, di cui aveva scritto la storia della
benefattrice Maria Sicardi, questa fu la sua ultima riflessione e il desiderio, realizzato
postumo, di raccontare "con le immagini tutto quello che di bello c'è all'opera Pia".
Ripensando di entrare in un mondo irreale, qualche volta mi domando
se sogno o son desto, tanto è l’amore che vedo e che è realtà.
Provo a descrivere ciò che vedono i miei occhi: ho l’impressione che
siano di più quelli su una carrozzella, senza muoversi, se non con l’aiuto
dei parenti e amici, che li spostano in giro per il giardino.
Alcuni ascoltano, altri dormono.
Certi, sono sì nella carrozzella, ma possono muoversi e vicino a loro
nell’infermità, ci sono quelli che non possono camminare, o che si
muovono in continuazione, sembra quasi che abbiano il fuoco addosso.
Tanti non stanno fermi, chi una gamba, chi un braccio o una mano,
altri non si rendono conto di dove si trovano, ma protestano senza
fine.
E’ un vociare continuo, tanto gli uni quanto gli altri e per farsi sentire,
sopra tutti anche il personale.
La verità è che non sono molti quelli fortunati che possono passeggiare
nel giardino.
Spotorno, 2/11/2018 Giuliano Cerutti
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