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LA BANDIERA DEL CIRCOLO
La bandiera è il simbolo in cui si riconosce l'Associazione, lo Statuto così
dispone in merito:
Articolo 24: “ I Soci useranno il massimo rispetto alla bandiera sociale ed
è dovere di tutti difenderla qualora, esposta per una ragione qualsiasi
venga fatta a disprezzo altrui.”
Con l'avvento del fascismo tutte le Associazioni furono chiuse, anche il
Circolo dovette sospendere la sua attività. I Soci nascosero a turno
presso le proprie case la bandiera sociale, al fine di conservarla
integra.
Si riportano altri articoli significativi :
articolo 11: condizioni per essere Soci: “ a) avere superato gli anni sedici;
b) essere di buona condotta, non essere dediti all’ozio e ai vizi; c)
d’accettare il presente regolamento in tutte le su parti.”
articolo 16: “Sono vietati i giochi d’azzardo o di danaro, la morra o
qualunque altra cosa che possa disturbare od offendere la morale”.
articolo 26: “In caso di morte di un Socio o di un suo famigliare, tutti i Soci
dovranno seguire i suoi funerali in segno di lutto fraterno”.*
Il Presidente rappresenta il Circolo, recita in merito l'art. 18 dello
Statuto:“ Il Presidente personifica lo scopo e la missione dell'Istituzione,
assume verso i Soci Fondatori e Comuni la responsabilità del buon
andamento di essa.” egli doveva seguire “l'andamento giornaliero” del
Circolo.
I Presidenti inizialmente duravano in carica un anno e pertanto, si
rinnovavano molto frequentemente, dal dopo guerra hanno assunto questa
carica Rembado Celestino, quindi Bergallo Franco e Rembado Pietro
Paolo tutt'ora in carica.
Foto: originale Vessillo Sociale del 1925
* fonte: Archivio Circolo Giovane Ranzi
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