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La mattina del funerale sono comparsi Vanni e suo fratello Silvano
            che mi hanno aiutato a comporlo nella bara semplice che aveva
            voluto.
            La   Lina   ha   voluto   un   passaggio   in   chiesa   per   una   semplice
            benedizione; c'era molta gente, le nostre istituzioni, molti amici e un
            silenzio, una compostezza, un rispetto rari.
            In seguito ci furono i tempi burocratici per l'assegnazione in perpetuo
            di uno spazio pubblico al cimitero, i tempi per la progettazione e
            realizzazione di un cippo da parte degli amici artisti (Saccorotti,
            Solari, Servettaz), l'organizzazione della nuova vita della Lina, che
            non poteva abitare in solitudine, d'inverno, quella casa fredda, ma che
            doveva   abitare   vicino   perchè   nulla   veniva   rimosso,   mentre   lei
            orgogliosamente   rifiutava   le   soluzioni   proposte,   specie   le   più
            assistenziali (cosicchè seguiranno anni di soluzioni temporanee, dalla
            pensione Belvedere al Monte, alla pensione Pippo, alla Maremma,
            alla Clinica Rossello a Savona,infine all'Opera pia Siccardi, solo per
            citare le più importanti). (fig.44)

                                                             fig.44 La Lina alla
                                                             pensione   Pippo
                                                             alla Maremma: la
                                                             famiglia   Ravera,
                                                             d'inverno   teneva
                                                             la pensione aperta
                                                             solo   per   lei,   che
                                                             viveva   pratica-
                                                             mente in famiglia.



            Dovunque è stata, ha avuto il rispetto e l'attenzione che meritava.
            I parenti di Rapallo si sono sempre mantenuti in contatto con lei e poi
            con me ed io e la mia famiglia non l'abbiamo mai abbandonata.
            (fig.45)


                                                 fig.45 La Lina con mia figlia
                                                 Francesca il giorno della sua
                                                 prima comunione.

























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