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Millo ha lasciato un segno profondo su di me; nel '68, andando con
            Mariateresa a Parigi per lavoro, decidemmo di andare a vedere la
            tomba   di   Baudelaire   a   Montparnasse,   che,   grazie   a   lui,   avevo
            scoperto, insieme a tutto un mondo, alla fine del liceo. (fig.47)














































            fig.47 La tomba di Baudelaire come l'abbiamo vista Mariateresa ed
            io a Montparnasse nel 1968.

            Viaggiavo per lavoro e mi veniva in mente quando mi raccomandava
            di guardare dal finestrino del treno, anziché leggere, o di essere
            curioso dei paesi in cui viaggiavo, mentre  mi teneva i francobolli di
            paesi lontani da cui gli arrivavano i licheni, pensando che avrei fatto
            la raccolta dei francobolli.
            Nel 1973, in qualità di sindaco di Spotorno, ho proposto alla Lina di
            organizzare un Convegno Nazionale di studi sulla poesia di Millo e,
            dopo qualche comprensibile perplessità, ha acconsentito a farmelo
            fare; finalmente si è parlato di Sbarbaro; la crema della letteratura
            italiana è stata presente, a cominciare da Carlo Bo, già suo allievo, ed
            è   stato   un   grande   successo,   che   andava   incontro   alla   richiesta
            unanime di far conoscere l'opera di Sbarbaro, suscitando   un generale
            plauso.








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