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Articolo, apparso sul
Secolo XIX del 4 luglio
1969, in cui si avanzava
l’ipotesi del manteni-
mento, “in una zona
verde”, di quanto rima-
sto della casa di Paga-
nini (la facciata). Cosa
poi non avvenuta.
“In una notte del 1973,
ruspe ignare hanno de-
molito la casa di Nico-
lò Paganini, al civico
38 di via Gattamora. A
nulla sono valse le
proteste, i presidi degli
abitanti per fermare
quelle macchine di-
struttrici. La casa di
Paganini, insieme a
tutto il quartiere “Ma-
dre di Dio” - case vici-
ne che parlavano ge-
novese nel cuore del
centro storico - è
scomparsa, diventando
un cumulo di macerie
sulle quali sono stati
costruiti i Giardini
Baltimora, noti anche
come giardini di “Pla-
stica”. Quello che oggi
rimane di via Gatta-
mora, della casa dove
è nato e cresciuto il
violinista, dove ha im-
parato dal padre a
suonare il mandolino e la chitarra, è solo una targa su un muro imbrattato da
graffiti”.
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