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                    C’era molto fermento, quel pomeriggio, nella
                 zona del vecchio molo, che, con lavori realizzati
                 dai genieri, era stato rialzato e sistemato per con-
                 sentire l’attracco dei mezzi a motore che garan-
                 tivano il collegamento del paese con altri punti
                 della costa e, soprattutto, con il porto della vicina
                 città.

                    La notizia, che aveva mandato tutti in fibrilla-
                 zione, era che da tre giorni il mare non saliva. Si
                 era fermato al livello dei piedi della statua di
                 marmo, raffigurante una madre che sorreggeva un
                 soldato colpito a morte, che stava sul basamento
                 del monumento ai caduti. La superficie del mare
                 era piatta, immobile, sembrava quella di un
                 secchio d’olio. Faceva molto caldo e il sole
                 batteva forte. I carabinieri di servizio si erano
                 sistemati sotto un gazebo di tela. Dovevano con-
                 trollare chi partiva e chi arrivava, con relativi
                 bagagli e oggetti al seguito. C’erano stati molti
                 furti in quei giorni nelle abitazioni che erano
                 rimaste abbandonate ed erano stati visti parecchi
                 personaggi, poco raccomandabili, aggirarsi di
                 notte per il paese. Qualcuno era stato fermato e
                 controllato dai vigili urbani di pattuglia che

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