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posto, ma che non lo avrebbe mai cercato.
Nell’isolotto pietroso, l’euforbia arborea, l’ar-
busto che piaceva tanto allo studente-bagnino
anche se non ne conosceva il nome, si era
riempito di foglie. Nonostante l’autunno fosse già
iniziato, il tempo si manteneva buono e la tempe-
ratura alta. Era un autunno falso, davanti c’era
ancora la primavera. Don Lupo, almeno di questo,
era sicuro. E l’uomo, nonostante tutto, avrebbe
fatto tesoro dell’insegnamento della storia? E la
Chiesa, la sua Chiesa, sarebbe andata avanti? Lo
sperava fermamente anche se, a volte, si sentiva
come in balia delle onde e gli sembrava di
nuotare, con tutte le sue forze, per non essere
sospinto sempre più verso il largo. Tra quei
marosi, la bussola per orientarsi era la sua
coscienza, che veniva prima di tutto.
Il mare, illuminato dall’eclisse al contrario,
andava e veniva custodendo i suoi dubbi e le sue
segrete speranze.
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