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giungemmo
Un'esperrenza
verso Riofreddo,
malconc , tutto il pomeriggio
Dopo questo addestramento
I primi chilometri li affrontammo
di luglio, quando ci comunicano
d acqua lungo 1l fiume per rinfrescarct',
se non erano molto entusiastÌ dell impresa,
schetto in spalla fino a Catzzano, passando da Milesimo
con Òaldanza giovanile;
che temprava al domani i giovani, anche
nella, con un carro a quattro ruote trainato da un mulo e
docÌ inostri vestiti e isoldi che c erano stat promessi.
consegnammo la dotazione d dvise e armi, riprenden-
tello nel Bar Sport Mi mandava a Noli, in ocalta Lumi-
zoppo, e fratello de1 più noto impresario edile Luigin) Ca-
a Caltzzano, in una caserma dove ci aspet-
andai ad aiutare mio fra-
i primi slntomi de la stanchezza e le
prime vesclche ai pied : un tormento unico, fin tanto che
tava tanta pagla. Dormimmo, tanto eravamo stanchi e
campo, occorreva andare a p edi con lo zaino e mo-
visto che ero il so o a lavorare. Così fino alla flne del mese
che per concludere il
al a sera, in libera
bere una gassosa con la b glia. Ricordo che mia madre ml
spedì un vaglia di Lire 25: dove prese i soldi non lo so,
e a notte seguente L indo-
mani ci portarono con una corriera fino a Savona, dove
condotto da un certo De Vincenti d Noli (ricordo che era
uscita, andavamo fino ad Altare per mangiare un gelato o
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zogiorno,
ricavamo
sotto il te aio La bicicletta
nubrio da corsa e i cerchioni
con tanto gusto e pagal poche lire
trovai una trattoria nelle vicinanze
in legno Pedalavo
e cipolla" M mise davanti un bel platto difagloli,
mangiai
ci fosse da mangiare e mi rispose una vecchia stgnora:
quindici o venti barili di vino rosso e lo porta-
ll viaggio di ritorno fu un po' più faticoso per Ìl peso
vinto la famosa Milano - San Remo Così partii da Spo-
intlmo emulavo il campione Bartali, che nel '1940 aveva
sto era il mio lavoro M o fratello si accorse (la necessità
"Ci sono solo dei fagioli bollit da condire con olio e aceto
scendere e farme a a piedi, comunque arrivai verso se[a
era di marca Gerbi con il ma-
torno al matt no di una bella giornata, con la mia tessera
dovevo andarc con la bicicletta, legando due bottiglionl
annonaria per il pane, verso N/ultedo. Giunsi quasi a mez-
dell alcool, tanto che nella salita dei Piani d lnvrea dovetti
Chiesi cosa
vamo nella cantlna del Bar Sport. I barili li vuotavo, uno
per volta, nelle damigiane e plano piano nei f aschi: que-
derlo da un suo arnico, Carmagnani, a IVultedo in un de-
posito che credo cl sra ancora adesso Ricordo che
e ne mio
aguzza I ngegno) che si potevano fare i liquori con le bu-
stÌne di essenze, come lo Strega, il Doppio Kummel e
tant altri, ma mancava lalcool. Così mi mando a pren-