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fermare la costante pressione dei russi. Un terzo dell’Artiglieria è costretta a rimanere
               nelle  sue  postazioni  poiché  il  carburante  a  disposizione  non  è  sufficiente  per  lo
               sgombero totale. Per evitare che il nemico si accorga dell’operazione non si fanno
               saltare  in  aria  i  cannoni  e  gli  altri  pezzi  di  artiglieria  ma  vengono  soltanto  resi
               inutilizzabili. Frattanto, arrivano lo Stato Maggiore del XXXV° Corpo d’Armata italiano
               e  della  Divisione  “Pasubio”  che  passano  di  qui  sulla  strada  per  Makaroff  presso  il
               posto di comando della Divisione “Torino”.Si discute la situazione. Ancora una volta
               notizie  allarmanti  provenienti  dal  comando  del  luogo  della  Divisione  in  ritirata,  da
               Starosten e dai centralini di Kalmiroff e Meschkoff, secondo cui i carri russi avrebbero
               già  raggiuntole  alture di  Popowka-Posdniakoff  e  da  est  la  valle  del  Tichaja  presso
               Meschkoff. Così la Divisione “Torino” è rimasta accerchiata nel proprio territorio. A
               causa  di  queste  notizie  il  comandante  della  DVK,  tenente  colonnello  Röhm  da
               l’ordine di nascondere l’apparecchio radiofonico. I collegamenti telefonici con il XXIX°
               Corpo  d’Armata  funzionano  ancora.  Ulteriori  interruzioni  causate  dall’attività  dei
               partigiani furono riparate nel corso dei giorni dalla pattuglia antiguerriglia comandata
               dal caporal maggiore Midderegger. Gli ufficiali dello Stato Maggiore del XXXV° Corpo
               d’Armata e della Divisione “Pasubio” decisero di sfondare verso Kalmikoff-Meschkoff.
               In mancanza di autocarri propri gli equipaggiamenti della DVK furono caricati su un
               autocarro del Comando di Divisione.
               Ore 19 :

               Il  comandante  del  XXIX°  Corpo  d’Armata  telefona  per  dire  che  la  mattina  del  20
               dicembre alle ore 6.00 bisogna occupare le postazioni sulla sponda meridionale del
               fiume  Tichaja.  Poco  più  tardi  arriva  dal  XXIX°    Corpo  d’Armata  la  notizia  che  le
               posizioni sul fiume Tichaja erano insostenibili e che quindi doveva seguire la ritirata
               in direzione sud-ovest.

               Ore 20.00 :
               Consistenti parti di Fanteria della Divisione e Artiglieria sono nel frattempo arrivate a
               Makaroff  così  da  rendere  possibile  la  partenza  immediata.  I  carri,  le  artiglierie
               d’attacco,  le  truppe  e  i  materiali  della  298ᵃ  Divisione  di  Fanteria  bloccano  ancora
               l’uscita occidentale della località. Si sono poi aggiunte truppe prive di comando delle
               Divisioni  “Pasubio”  e  “Ravenna”.  La  298ᵃ  Divisione  di  Fanteria  non  è  riuscita  a
               stabilire collegamenti con il Comando della Divisione “Torino”, cosicché non si può
               sapere né il motivo, né la durata della permanenza dal Comando di Divisione. Per
               poter  obbedire  agli  ordini  ed  intraprendere  la  marcia  della  Divisione  “Torino”,  il
               comandante  Hamman  ed  alcuni  ufficiali  italiani  del  Comando  di  Divisione  furono
               incaricati di far muovere le colonne che bloccavano la strada di uscita in modo da
               permettere  il  passaggio  delle  colonne  della  Divisione  “Torino”.  Gli  sforzi  prolungati
               per  ore  si  sono  succeduti senza ottenere  alcun  risultato, tanto più  che  il  comando
               della  colonna  tedesca  non  poté  essere  trovato.  Successive  ulteriori  ricerche  nella
               stessa  direzione,  guidate  dal  tenente-colonnello  Böhm  e  dallo  Sdf.  Traichl  furono
               anch’esse inutili.

               20 dicembre
               Ore 6.00 :

               La colonna tedesca si mette in marcia in direzione di Michailoff.
               Ore 7.00 :
               Ad essa si unisce la colonna italiana, ma a Michailoff si arresta completamente. Le
               pattuglie  di  esploratori  tedesche  vengono  mandate  in  avanti.  Il  generale  Lerici,
               comandante della Divisione “Torino”, chiede di poter parlare con il comandante della
               colonna  tedesca.  Prende  così  parte  ad  una  discussione  sulla  situazione  con  gli
               ufficiali della 298ᵃ Divisione di Fanteria sotto il colonnello Michaelis, vice comandante
               della  298ᵃ  Divisione  di  Fanteria.  Le  truppe  italiane  verranno  incluse  nel  piano
               operativo  della  ritirata.  Ad  esse  verrà  affidata  la  copertura  contro  il  prevedibile
               incalzare  nemico.  I  due  carri  ed  i  due  pezzi  d’artiglieria  d’attacco  del  gruppo
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