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Fig.52 Una delle lettere inviatemi dalla Mimma Gambetta Torcello;
questa l'ho ricevuta poco dopo la morte della Lina.
Per la morte di Lina non sento di mandare condoglianze a chi di
dovere ma forte il bisogno di comunicare la mia tristezza a qualcuno
per un periodo che inizia dall'infanzia e che ora si chiude.
A chi meglio di Lei, caro Dottore.
Parlavano spesso, Lina e Camillo. di “Piero”. Le prime volte
chiedevo: “che Piero?” “Ma Piero! l'allievo di greco”,”L'amico di
Millo”, rispondevano in duetto, un po' risentiti della mia
smemoratezza, con accenti di genitori mancati. Quindi una pausa,
quasi a darle il tempo di crescere “Ora è il nostro medico”.
A me pure sono stati molto cari, e nella mia veste d'amica, che ha
avuto più che dato, vorrei ringraziarLa per la Sua sollecitudine, per
il suo affetto disinteressato di cui sono stata lungamente testimone.
A Lei e ai Suoi cari l'augurio di ogni bene,
Mimma Torcello Gambetta
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