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Silvio portò la notizia al paese, divenendo il centro di tante domande senza
          risposta. Il ragazzo più volte invitato a confermare gli avvenimenti non
          riusciva a collegare i diversi passaggi osservati; da quando aveva iniziato a
          rubare al padre le sigarette e ad “oliarsi” i capelli di brillantina Linetti, si
          sentiva uomo maturo, poteva permettersi di bestemmiare e giocare a bocce
          coi soliti praticanti del paese.
          Per molti anni ancora il tempo sembrò legato al passato: Silvio continuò
          imperterrito a distribuire randellate alle sue successive vacche riottose al
          giogo, Luigi continuò per altri anni a martellare le verghe di ferro e a
          piallare doghe; poi la pialla divenne pesante più del martello, le botti
          d'acciaio o resina sostituirono quelle di rovere o castagno.
          Il “Bottaio” si adeguò ai tempi e si lasciò nuovi spazi da dedicare alla
          visione   della   televisione   portando   fra   i   ricordi   la   scena   del   film   “La
          spiaggia”, vissuta in diretta.
          Il   ragazzo,   come   le   rondini   a   primavera,   volò   altrove.   Iniziando   un
          eremitaggio senza sosta, tutt'ora in corso. Condito dalla ricerca della felicità
          e del successo, miraggi sempre più evanescenti nel caotico mondo attuale.









































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