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Un   contributo,   in   forma   di   “racconto   sproloquio”,   di   Piero   Bertolotti,   “u   megu”,
       genoano “storico”, Sindaco di Spotorno negli anni settanta, io ero il suo Vicesindaco.
       Tanto lavoro fatto insieme per il paese. Era anche il mio capitano nella Spotornese
       calcio ai tempi del “Presidentissimo” Luigi Bagnarino.
                        Ospedale degli incurabili


























               Leonardo Zunino: “Cartoline” dal nonno (Marco Sabatelli Editore)


                                di Piero Bertolotti


       Quand’ero giovane, in cerca di un lavoro, ho tentato molte strade: in attesa di entrare
       al San Paolo di Savona a fare il chirurgo, ero disposto a tutto, pur di guadagnarmi da
       vivere.
       Fu così che, tentato da un concorso indetto presso “l’Ospedale degli incurabili”, nel
       genovesato,   decisi   di   fare   un   sopralluogo.   Un   posto   strano:   malati,   vestiti
       normalmente,   per   lo   più   assorti,   impegnati   in   silenzio   e   solitudine,   in   cabale   e
       macumbe, alcuni in ascolto di radioline da cui usciva la voce di Carosio, altri a far di
       conto su vecchi calendari calcistici, tutti piuttosto scontrosi e diffidenti. Infermieri
       indaffarati che mi guardavano con aria stupita, a volte divertita, rispondevano a
       monosillabi, come si fa con i deficienti, oppure evasivamente.
       “Sono malati gravi?”, “Macchè!”; “Sono pericolosi?”, “Solo la domenica”; “E le cure?”.
       “Parole, parole…”, rispondevano rassegnati e con l’aria di dire: “Se sono incurabili, cosa
       serve   un   medico   qui?”.   Allora,   girando   per   i   reparti,   con   arredi   esclusivamente
       rossoblù, mi sono imbattuto in un malato promettente, ciarliero: “Mi scusi, di che

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