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“l’acqua alta”.
Il giorno prima, il sindaco aveva seguito perso-
nalmente i lavori di pulizia delle strade del paese,
dove il mare aveva lasciato rifiuti d’ogni genere.
Negli angoli meno in vista, erano stati ammontic-
chiati cumuli d’alghe che emanavano un forte
odore di marcio misto mare. Sopra di essi, se ne
stavano pigramente a prendere il sole numerosi
gatti, che si erano riappropriati del paese.
Nella discarica di rifiuti, un’orda di topi si stava
organizzando per il rientro nelle antiche dimore.
A poco, a poco, nel paese tornava la normalità.
Ad un tratto, qualcuno dall’alto di una scala
gridò: «Vedo il treno! Tutti pronti!».
Prima fu un parapiglia generale, poi riuscirono
a mettersi ognuno al proprio posto. I bambini
delle scuole agitavano delle bandierine tricolore.
Il locomotore diesel apparve in una nuvola di
fumo che usciva dal tubo di scappamento.
Appena il treno si fermò, la fanfara attaccò a
suonare l’inno nazionale. Si misero tutti sull’at-
tenti e il ministro apparve da un finestrino agi-
tando una mano.
Scese dal vagone tra gli applausi e le note della
fanfara.
Il sindaco Trombetta gli corse incontro per
abbracciarlo: «Grazie nostro protettore!». Il
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