Page 50 - valente-libro-online
P. 50

prima uscita su “Il Risveglio Ligure” e pubblicata sul numero del 2
          maggio 1965 nella pagina delle “Cronache di Spotorno”:

          “E' arrivato anche il nostro turno. Non potevamo mancare. Le
          occasioni per parlare, per comunicare tra noi e con gli altri non
          sono   molte;   dobbiamo   approfittarne.   E   non   è   questo   l'unico
          motivo.
          Spotorno è un paese cui si stanno aprendo nuove prospettive, è in
          via di sviluppo, ed il Risveglio qui, più che altrove, è in atto
          necessariamente. Su questo giornale, che è una libera tribuna,
          aperta a tutti, diciamo anche noi la nostra, apriamo il dialogo
          come hanno fatto gli altri; con l'umiltà dei neofiti e la buona
          volontà, che scaturisce dal desiderio di non restare indietro, di
          non essere secondi a nessuno di apportare la nostra modesta
          esperienza   di   legarci,   insomma   a   quel   filo   conduttore   che   si
          ritrova   in   ogni   pagina,   negli   articoli   di   ogni   paese,   dove   i
          problemi trovano il binario comune, l'ansia comune, la soluzione
          comune.   Insomma   la   Liguria   parla,   finalmente   la   Liguria
          spicciola, quella degli “ulivi d'argento” dai “fichi nani e storti”
          dalle agavi cresciute in luoghi impossibili, delle rocce a picco, dei
          pini del basilico, dei gabbiani e della tramontana, la Liguria vera
          che geme stretta dalle colline e dal mare, strozzata dal binario
          unico, dalle curve strette, soffocate dalle frane e dalle parole di
          parlamentari   che   l'hanno   tradita,   la   nostra   terra   insomma,
          “atroce” e benedetta, riarsa, selvaggia, bellissima, questa volta
          parla. E noi, depositari come tutti i liguri di una antica fierezza, di
          un «mugugno» secolare, noi che insieme agli altri diciamo la
          nostra dal tempo della Roma dei Cesari, e via via dal medioevo
          alla Resistenza, noi tacciamo?
          No davvero! Ringraziamo anzi della possibilità che ci viene data;
          ci rimbocchiamo le maniche e sotto! Con noi naturalmente non
          abbiate timore. Il giornale è vostro, è la vostra palestra, qui
          potrete   discutere,   osservare,   orientare,   insegnare,   difendervi.
          Facciamone un'arma, una voce forte e serena, diamogli ossigeno
          perché solo così gli daremo un respiro più ampio, un tono più

                                         48
   45   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55