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1944
che lavoravo
e a chi rivoÌgermi.
furgone assieme
Sicuro di avere il lasciapassare
vicino a Villa Ada, Presi la scorciatoia
andare in bicicletta fino a Tosse a prendere
recarmi al lavoro presso l'Organtzzazione Tedesca
reallo e poi dal torrente Crovetto imboccai via Foce.
guii per la mia strada passando in largo S, Sebastiano,
il lasciapas-
sare, che il giorno prima avevo consegnato a mio cugino
di blocco formato dalle SS Tedesche e dalle Brigate Nere.
per loro che facevamo un bunker proprio
stradale e fui fermato, Solo in quel momento mi accorsi di
anziché deviare verso il paese. Affrontai deciso il blocco
Avevo visto che sul ponte della via Aurelia c'era un posto
lungo il torrente Co-
in tasca, incauto, prose-
Todt
non avere il lasciapassare: non riuscli a farmi intendere
Di lì a poco passo il buon Pietro Delfino e lo pregai di
agli altri fermati, Non sapevo cosa fare
sotto a Villa Ada, poi la paura mi assalì: mi fecero salire sul
1 agosto 1944. Scendevo da Tosse a Spotorno per
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a salvo,
sponsabilità
Poco dopo fermarono
prete, questi a sua volta diede spiegazioni
saputo quello che mi stava succedendo,
potevo andare viar finalmente ero libero
gina Maria Marengo di scendere a Spotorno per prendere
un brigadiere della Guardia di Finanza che mi conosceva;
il pane della tessera. Andammo nella panetteria Beiso in
lo informai della mia precaria situazione, parlò con l'inter-
al Comandante
Tosse con la mia famiglia, decidemmo insieme a mia cu-
via Garibaldi, che ci servì Ricordo che la "Manin", Mad-
Gerolamo Marengo, dato che avevo strappato la tasca
dei pantaloni corti. Passò nel frattempo mio fratello Gio-
caro amico che finì in Austria ma dalla prigionia tornò sano
delle SS Tedesche, il quale disse che solo sotto la sua re-
e presero Gaffaldo Gentili, mio
Durante queste vicissitudini, mentre ero sfollato a
vanni con un "platÒ" di pesche sulla blcicletta, sifermo e
mi diede due o
tre pesche, Mandai anche lui a Tosse, Finalmente ecco