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É opportuno ricordare che questa spiaggia è sostanzialmente artificiale
in quanto priva di qualunque alimentazione naturale. Considerando Il
volume di materiale versato negli negli ultimi 40 anni, per raggiungere lo
stato attuale dell’arenile, si può ritenere, che 2.000-3.000 mc / anno di
materiale siano oggi mediamente sufficienti per compensare le perdite. Si
tenga presente che il risultato iniziale è stato ottenuto utilizzando un
materiale estremamente scadente in quanto comprendente, accanto ad un
corpo sedimentabile di qualità ottima, una altissima percentuale di materiale
argilloso o molto fine. Ciò è stato possibile in quanto la legislazione
dell’epoca lo consentiva. I lati negativi di inquinamento marino per torbidità
si sono effettivamente verificati, ma oggi non vi è più traccia di
inquinamento di sorta. La realizzazione sarebbe oggi possibile solo
disponendo di materiale selezionato per un volume che, come si è visto,
risulta di oltre 300.000 mc. Evidentemente il costo dell’operazione sarebbe
molto elevato, ma non proibitivo, visti i risultati raggiunti.
Le aspirazioni portuali
A Noli e Spotorno le aspirazioni portuali risalgono ben addietro nel
tempo. In una lettera del 1812, conservata presso l’archivio del Comune di
Spotorno, si legge: «Dalla parte del litorale verso Ponente, ove in mare
esistono scogli vicini a terra, vi si potrebbe facilmente fare un molo, anzi
una specie di porto ben sicuro, segnatamente dai venti dell'Ovest e Sud-
Ovest, scavando un piccolo seno entro terra cento circa passi nella sabbia».
Anche a Noli (repubblica marinara) da sempre si è parlato di porto. I1
ripido fondale ed il riparo dalle agitazioni dominanti offerto da Capo Noli,
consentivano il carico-scarico dai velieri con semplici passerelle dalla
spiaggia. Regolarmente avvenivano operazioni mercantili di imbarco e
sbarco, non solo per il quarzo, ma anche per olio, vino ed altri prodotti.
Ostacolo alla realizzazione di un porto fu da sempre la ripidità dei fondali
che avrebbero costretto, specialmente nel tratto verso Noli, ad opere molto
costose. Con lo sviluppo della nautica queste aspirazioni presero maggior
vigore e tutte le Amministrazioni che si sono succedute nei due centri dal
1960 hanno sempre considerato il problema trovando però un serio ostacolo
non solo nella ripidità dei fondali, ma anche, e soprattutto, nella
preoccupazione di non compromettere il patrimonio di arenili oramai
divenuto`essenziale a sostegno della economia locale per la sua
utilizzazione balneare ed, a Noli, anche come supporto alla pesca
artigianale. Nel 1975 i Comuni di Noli e Spotorno incaricarono lo Studio
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