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Francesco Demaestri e la Liguria del suo tempo
           I principi di libertà, uguaglianza, giustizia coniugati con indipendenza, unità, inizialmente anche repubblica, e
        i dolori sofferti per raggiungerli sono idealmente raffigurati dalla bandiera e dalla figura dello spotornese
        Francesco Demaestri che ambiziosamente questa pubblicazione riporta in copertina.
           Un filo conduttore collega il primo drappo dai colori bianco, rosso, verde, ideato nel 1794 da due studenti
        dell’Università di Bologna, alla bandiera italiana di oggi passando per le tante insurrezioni, guerre, repressioni
        del periodo risorgimentale.
           Il sogno repubblicano, fiorito in Italia nel periodo 1796/98, dura poco. La prima repubblica sorta su suolo
        italiano, la Cispadana (il 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia adotta, per prima, il tricolore come bandiera),
        ingrandita e rinominata Cisalpina, cessa di esistere due anni dopo. Nel 1799, in tutta Italia, il movimento
        insurrezionale repubblicano è soffocato nel sangue dalle potenze austriaca e borbonica coalizzate. Solo Genova,
        dove la Repubblica Ligure aveva sostituito nel 1797 l’antica e oligarchica Repubblica di Genova, resiste pur se
        sottoposta a un lungo e duro assedio. Nel 1800, con la presa del potere in Francia da parte di Napoleone e con la
        seconda Campagna d’Italia, tutta la penisola passa progressivamente sotto l’egemonia francese. Chi vedeva nei
        francesi dei liberatori è, tuttavia, presto disilluso: la situazione politica non prelude né all’autonomia né all’unità
        né, tantomeno, alla repubblica. Unico aspetto positivo l’introduzione di alcune leggi originate dalla rivoluzione
        che modernizzano aspetti del vivere ancora regolamentati secondo concezioni feudali, specie al sud.
           La Liguria, annessa nel 1805 al neonato Impero Francese, nonostante tutte le negatività legate a una
        dominazione straniera, tra cui una nuova lingua sia parlata che scritta, conosce una stagione di modernizzazioni
        che contribuiscono, paradossalmente, a diffondere e a far crescere la sete di libertà.
           A capo di ogni Comune è istituita la figura del Maire affiancato da un consiglio con funzioni consultive,
        entrano in vigore riforme amministrative, giuridiche e sociali. E’ creato il catasto, riformato il diritto di famiglia
        con l’abolizione del diritto di primogenitura (l’intera eredità andava al primogenito maschio), è introdotta la
        comunione dei beni tra coniugi, l’istituto del divorzio e l’ equiparazione tra figli maschi e femmine. In ogni
        comune è d’obbligo l’apertura di una scuola .... Circa l’istruzione, tuttavia, il savonese non è arretrato più di

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