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svelto e vivace...per 55 anni consecutivi sacrestano in Parrocchia”, ricorda così Francesco e Luigi: “... tutti e
due forti e valorosi. Verso il ‘40 Garibaldi cercava italiani che volessero combattere con lui: i due fratelli si
ingaggiarono e partirono. L’ultima sera si bevette allegri insieme con mille auguri ai due generosi”.
Allora, nel Savonese, gli ideali risorgimentali e le idee garibaldine circolavano, seppur segretamente, favorite
dai traffici marittimi della riviera, volano formidabile per il movimento di uomini e idee. E forse anche qualcosa
di più. A Spotorno Villa Mercedes era di proprietà, all’epoca, della famiglia Piccaluga di Genova e Martini
Piccaluga faceva trasporti marittimi di legname. Una dei proprietari della villa, la maestra Laura Giraudo,
raccontava alla sua alunna Rosetta Rossello, oggi ottantottenne ma dalla memoria formidabile, di trasporti di
“brughi” (legno di erica) fatti dal nonno materno Martini per conto di Garibaldi. Raccontava anche di possedere
una spada dello stesso Garibaldi e molte sue lettere autografe. Conferma del legame con l’ambiente garibaldino
fu il ritrovamento, negli anni sessanta del 1900, in occasione del passaggio di proprietà della villa, di macchine
da cucire di fattura ottocentesca, vecchie armi e documentazione varia cartacea.
Non è dato sapere il motivo che ha spinto i fratelli Demaestri a raggiungere Garibaldi in Sud America. È certo
che Francesco Demaestri, o De Maestri come riportato erroneamente in alcuni scritti, già nel 1842 è in Uruguay
a Montevideo inserito nella Legione Italiana comandata da Giuseppe Garibaldi. Nel paese c’è la guerra civile:
l’8 febbraio 1846 avviene la sanguinosa battaglia di San Antonio, presso la città di Salto, durante la quale il
fratello Luigi, diciottenne, muore. Il fatto è particolarmente traumatico per Francesco.
Dallo Stato di Servizio militare risulta che Francesco Demaestri nel 1848 “cessa il servizio” a Montevideo e nello
stesso anno è “Uffiziale nella Legione Garibaldi in Lombardia”. E’ questo un ulteriore riscontro di come le azioni di
Demaestri siano legate a doppio filo con quelle di Garibaldi. Infatti nel 1848, in aprile, Giuseppe Garibaldi lascia
frettolosamente l’America in compagnia di 63 soldati garibaldini per poter partecipare, in Italia, alla Prima Guerra di
Indipendenza appena scoppiata. Demaestri è, quasi certamente, uno del gruppo dei 63. Le sorti della guerra vanno
male, Re Carlo Alberto firma senza preavviso l’armistizio, Garibaldi si trova solo ad affrontare gli austriaci. Dopo un
primo scontro vittorioso, il 25 agosto 1848 a Morazzone è battuto e deve riparare oltre confine. E’ in questa battaglia
che Francesco Demaestri resta gravemente ferito al braccio destro che gli verrà poi amputato.
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