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di detto luogo in generale poveri si spera...
Di VV.SS. Serenissime (copia) detti supplicanti
1662, 19 maij
Excellentissimi de Palatio videant et referant per Serenissimus
Senatum ad calculos etc.
Illustrissimi et eccellentissimi Signori, in essecuzione delli
ordini di VV.SS. Serenissime participatimi dal notaro Giuseppe
Viale, ho havuto consideratione intorno all'auttorità della
quale vien fatta instanza dagl' huomini della Communità di
Spotorno per il loro Vicario nelle cause civili, nella quale
pratica, quando il Senato Serenissimo havesse per bene
dichiarare, che li detti Vicarij pro tempore potessero esser
Giudici nelle dette cause, non solo da Lire 50 a basso, ma
anco di qualsivoglia somma in conformità del contenuto nella
loro supplica presentata sotto li 19 maggio passato lasciando
in arbitrio delli attori e de' rei sopra primi comandi
d'introdurre le mede(si)me cause in atti del detto Vicario o il
Podestà di Vado con conditione, che cominciati li processi
l'uno non si potesse intromettere nelle cause dell'altro, e che
sì come l'appellatione delle sentenze fatte da Vicarij di
Spotorno restano devolute al Magnifico Podestà di Vado alla
forma de' loro Capitoli, così fosse in elletione de' rei il poter
introdurre anco l'appellationi delle dette cause giudicate da
vicarij al governatore di Savona: dalle cause poi giudicate dal
detto Magnifico Podestà di Vado, fusse devoluta
l'appellatione al priore della Rota Civile di Genova, o al detto
Governatore di Savona. Stimarei, ubbedendo a'comandi di
VV.EE. Che ciò non potesse essere solo accertato, perché non
solamente restarebbero sgravati li detti huomini di Spotorno
da gl'incommodi e maggiori spese,ma anco servirebbe alli
medemi Podestà e Vicario, tra' quali il più delle volte
nell'habilità v'è poca differenza per stimolo d'operare
candidamente e quasi simile proviggione fu presa dal
Serenissimo Senato l'anno 1633 ad instanza dell'agenti della
communità di Celle, et Arbisola, mentre dal'hora in qua
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