Page 3 - ricordi di sbarbaro-3
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ringrazio la vita che ha concesso a me e alla mia famiglia la sua
            amicizia; in esse riscopro ogni volta le ragioni del mio affetto e della
            mia riconoscenza e anche sfumature di un microcosmo da lui abitato
            senza disagio.
            In conclusione, vorrei che questo modesto lavoro fosse considerato un
            gesto d'amore all'uomo e anche a quel mondo di amici che gli ha reso
            più leggera e sopportabile l'esistenza, un modo per far riemergere
            sentimenti, frammenti di vita, piccole cose sopravissute per diverse
            ragioni, trovate per caso in uno scatolone che la Lina mi aveva
            invitato a rovistare, prima di gettare via, subito dopo la morte del
            fratello, oppure cose che hanno avuto un senso per me e la mia
            famiglia,   vere   riserve   affettive,   oppure   ancora   conservate   con
            devozione   e   consegnatemi   dalla   famiglia   Bacigalupo   per   stima,
            confidenza, riservatezza, gratitudine.
            Penso che siano cose belle e preziose, meritevoli di essere note, che
            mi valgano la comprensione e il perdono degli amici e sopratutto il
            suo, un uomo che non manco mai di ricordare con deferenza ogni
            sera.
            Il mio incontro con Sbarbaro non è stato casuale, mia mamma infatti,
            nata nel 1910 in via Garibaldi, a fianco della casa dei conti Novaro,
            abitava da bambina proprio di fronte alla casa dei Bacigalupo, e la zia
            di Camillo, la Beppina ( Giuseppina), le aveva insegnato a stirare
            molto bene, tanto che mia mamma farà la stiratrice di mestiere e
            aprirà una stireria in quella che è ora via xxv Aprile.(fig.1)

                                                               fig.1
                                                              Mia mamma, An-
                                                              tonietta “Tina”
                                                              Fazio Bertolotti,
                                                              con la giovane
                                                              Rosita Cerisola
                                                              Saccone, nei pri-
                                                              mi anni 30, sulla
                                                              porta della sua
                                                              stireria.




























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