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Le popolazioni dei paesi costieri della Liguria, vissero, dal XV al XVIII secolo,
nel terrore di incursioni barbaresche dal mare per le conseguenze nefaste che
comportavano. La storiografia ci consegna importanti testimonianze della
“paura del “turco” che inneggiava nei piccoli borghi affacciati sul mare.
Lo scrittore Giulio Giacchero afferma che con quella generica indicazione si
usava indicare i pirati, sopratutto algerini, tunisini e altre zone dell'Africa
occidentale che instancabilmente razziavano la costa europea da Gibilterra alla
Sicilia, nel molteplice intento di procurarsi uomini robusti da aggiogare al remo
delle galee, giovani donne per infoltire gli harem, gente di qualche risorsa da
ridurre in schiavitù allo scopo di ricavarne un buon riscatto e merci da vendere
all'incanto, non poche volte agli stessi Cristiani. 1)
Molti tentativi furono fatti per arginare queste pericolose incursioni; tutte le
organizzazioni politiche e religiose e gli abitanti stessi dei villaggi e dei borghi
si impegnarono al limite delle loro forze per la difesa del territorio, sotto la
supervisione de:
LA SERENISSIMA REPUBBLICA DI GENOVA.
La Repubblica di Genova, memore del terribile attacco di Tunisini del 935 che
provocò alla città violenze, morti e distruzioni era particolarmente interessata
alla salvaguardia delle zone costiere dalle continue minacce, anche per
salvaguardare la sicurezza dei suoi traffici oltremare, sia con la Francia e la
Spagna sia con il Medio Oriente che portavano ad essa ricchezza e potenza.
Dice il Gandoglia: “Dai corsari turchi bisognava guardarsi non soltanto per
le barbarie che distinguevano quei ladroni, ma eziandio, per la pestilenza che
di solito andavano seminando.....a ciò nessuno possa pretendere ignoranza, si
ordina e comanda ad ogni singola persona, sia chi voglia, niuna esclusa, che
per l'avvenire non osi, né presuma rimorchiar barche di qualsivoglia sorte,
né grandi né piccole, né ad esse accostarsi, né pratica con huomini di esse in
modo alcuno senza espresa licenzia delli conservatori di Sanità..” 2)
La magnificenza della carta di cui alle pagine seguenti ben rappresenta la
potenza di Genova che incentivò la produzione cartografica d'autore del '600
per celebrare l'importante ruolo politico-strategico del territorio ligure nello
scacchiere europeo.
Nel XVII secolo la Repubblica di Genova (che dominerà la Liguria fino al
1797) è infatti impegnata a difendere la propria integrità territoriale, già
frammentata dal Marchesato del Finale e da quello dei Savoia e continuamente
minacciato da Francia e Spagna. 3)
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