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Spotorno
La piccola cittadina di Spotorno, adagiata su una luminosa e ampia insenatura,
annovera ancora oggi una delle più belle spiagge della Liguria, meta di turisti
che da molti anni vi trascorrono le loro vacanze.
In tempi antichi, però, proprio questa caratteristica di apertura su un mare dai
colori smaglianti, cantato da poeti e scrittori in versi indimenticabili, era fonte
di apprensioni per la popolazione esposta al rischio di improvvisi sbarchi
sbarbareschi, oltre che di contagio da epidemie di peste che, a fasi alterne,
interessò tutta l'Europa.
Delle diverse testimonianze di attacchi pirateschi si riporta quella dello storico
savonese Verzellino, il quale riferisce che nel 1389, un'incursione di africani
s'accanì contro Spotorno, ma ebbe la peggio e deviò verso la costa Bergeggina
depredando uomini e robe.
Molte altre ne seguirono, fra cui quelle pervenute sino a noi dagli scritti di Don
Rossello che, consultando i registri parrocchiali, venne a conoscenza dei tristi
fatti vissuti dalla Comunità Parrocchiale, come ad esempio: l'ufficio funebre
svolto il 3 luglio 1698 per il marinaio Pellegro, morto schiavo dei Turchi a
Rodi; e ancora il servizio funebre officiato il 3 novembre 1705 per l'anima del
marinaio Lottero Giuseppe, deceduto schiavo dei Turchi in Africa. 6)
Anche lo scrittore inglese Edward Wright, nel racconto del suo viaggio da
Sanremo a Genova dorso di muli, nel 1720 annotò “.....a Sputorne, una piccola
città lungo la via, mi imbattei in una madre angosciata di un giovane che si
trovava su un battello catturato venerdì dai Turchi...”. 7)
D'altro canto lo storico di Noli Gandoglia riferisce che:
“...nel 1589 il colonello Giacono Sansalvatore da Savona invia ai funzionari
delle varie costiere liguri di ponente, comprese tra Noli e Andora un
messaggio di questo tenore: “ Si è, inteso essere tra Marsiglia e le isole di
d'Hiéres diversi vascelli di infedeli e perciò mi è parso debito darvene avviso,
affinché vogliate far star vostra gente pronta e sopratutto far buona
guardia......” 8)
Spotorno quindi corse ai ripari e - come dice Don Rossello nelle sue note
storiche - predispose una buona difesa, implementata nel corso dei secoli
secondo le esigenze; lungo la sua costa vi erano: un corpo di guardia alla torre
San Antonio a levante, due bastioni uno a ponente dove ora sorge il palazzo
Suore Buon Consiglio, uno a levante dove fu poi costruito il Palace Hotel.
Vediamo ora nei particolari il sistema difensivo a Spotorno: l'elemento
principale era senza dubbio rappresentato dal castello.
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