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Giuliano Cerutti in un suo
                                                               scritto   riporta   i   dati
                                                               contenuti in un documento
                                                               dell' archivio parrocchiale:
                                                               “primo stato delle anime
                                                               nel   1587”,  redatto   dal
                                                               Rettore   Don   Nicolò
                                                               Gamba in cui si rileva che
                                                               la popolazione di Spotorno
                                                               nel 1535 era composta da
                                                               150 fuochi  (famiglie)  per
                                                               circa 600 persone.
            La popolazione aumentò a n. 315 fuochi per un totale di 1417 abitanti nel 1717,
            di questi la metà residevano nel borgo antico “castello-monte” e l'altra metà
            nella zona pianeggiante in “ripa al mare”.
            E' interessante notare che le prime case costruite alla marina, presentano ancora
            oggi una singolare disposizione a schiera, seguendo una linea compatta, erette
            forse a ragione veduta, come barriera, interrotta soltanto da tre stretti ma sicuri
            percorsi verso monte, un tempo collegati al castello per un miglior controllo del
            borgo: il Vico delle strette, Via Manin e Salita ai Frati”.11)


            Don Rossello esprime qualche dubbio in merito alla difesa del Paese:
            “….Noli si sentiva al sicuro entro le mura e tra le sue armi, Spotorno si
            illudeva con la fuga e il rifugio attraverso i camminamenti (le strette) fino al
            Castello-recinto...” 12)

            In ogni caso il caratteristico impianto medioevale dell'antico borgo  si rivelò
            quanto mai utile e prezioso nel '500,
            quando il castello di Spotorno assunse
            una   rinnovata   ed   importate   funzione:
            dare   rifugio   alla   popolazione
            spotornese in occasione di incursioni
            sbarbaresche.
            Gli   scavi   archeologici   lo   hanno
            dimostrato con i rilievi all'interno della
            cinta muraria, constatando che lo spazio
            era   suddiviso   in   oltre   ottanta   vani
            quadrangolari, con pavimento in battuto
            di   calce   probabilmente   ad   uso
            famigliare, intercalati da una serie di
            stradine parallele.


            Foto in alto: vico “delle Strette”
            Foto in basso: pianta dell'interno del castello e dei
            vani per il ricovero di persone e animali
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