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LA DIFESA DAI CONTAGI


          Le minacce che incombevano sulla costa ligure non erano solo per le azioni
          piratesche, ma anche, come già detto, a problemi di ordine sanitario per il
          periodico diffondersi di pestilenze.  L'epidemia di peste di Marsiglia  che
          investì tutta l'Europa all'inizio del '700, indusse il governo della Repubblica di
          Genova a rinnovare le misure a salvaguardia della popolazione, sopratutto la
          riorganizzazione del servizio di vigilanza;  per questo  affidò l'incarico della
          costruzione del primo  “atlante terreste delle coste liguri”,  al Colonello di
          fiducia  Matteo Vinzoni,  un documento prezioso per la bellezza delle mappe
          prodotte e per le informazioni contenute nel suo immenso archivio; in seguito
          citato anche“Atlante Vinzoni”.


          Matteo   Vinzoni,   il   più   celebre   dei   cartografi   genovesi,   fornì   una
          documentazione dettagliata e precisa inerente i rilievi dei posti di guardia a
          presidio della costa, e predispose gli ordini e le direttive cui dovevano attenersi
          gli addetti al servizio di guardianaggio.
          Il Magistrato di Sanità della Repubblica, approvò la proposta del Vinzoni e con
          una   delibera   dell'agosto   1720,   decise   di   suddividere   il   litorale   in   38
          circoscrizioni affidate ad altrettanti Commissari o Governatori.
          Ogni Governatore aveva pieni poteri nella gestione del servizio con la:
          “...facoltà e bailia di poter punire e condannare qualunque trasgressore sino
          alla morte inclusivamente...”
          Essi provvedevano quindi “... di braccio di soldatesca regolata e di positive
          istruzioni e regolamenti per ben dirrigere li numerosi corpi di guardia …a tal
          che da confini di Ventimiglia sino alla Bocca di Magra non vi è menomo seno o
          scalo che non resti diffeso e guardato, corrispondendosi li corpi di guardia  a
          voce et a vista per impedire ogni furtivo accesso si volesse tentare e per
          provvedere in tutto ciò che potesse essere di maggior sicurezza mandandosi di
          giorno e di notte continue ronde e battuglie per riconoscere se le guardie
          destinate ai loro posti stanno con la dovuta vigilanza ed attenzione...” 17)


          Riferisce Don Rossello che: “...una nuvola appesantita da tristi malanni avvolge la
          nostra Riviera: è la peste, serpeggia un po' ovunque in Italia e in Francia.......gli
          homini di Noli, Spotorno, Cigliano (Quiliano), Vecio (Vezzi), Vado, Segno, hanno
          raggiunto gli stremi delle possibilità, si era alla fame...”.18)

          In   ogni   podesteria   fu   quindi   istituito   un  Commissariato   di   Sanità  per
          monitorare la situazione ed organizzare il controllo sanitario di tutti coloro che
          a vario titolo sbarcavano sulle spiagge del litorale, per questo si utilizzavano le
          “casette di sanità”.
          Queste, oltre al servizio di guardianaggio, giorno e notte, assolvevano anche al
          compito di riscossione delle bollette dei dazi.

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