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Vado e Savona


            Strettamente collegati all'area di Bergeggi erano, già in tempi antichi, i porti di
            Vado e Savona, per le importanti vie di comunicazione e i traffici commerciali,
            allora quasi esclusivamente praticati via mare.
            Proprio per questo furono anche fonte di preoccupazione con il diffondersi delle
            pestilenze; già nel 1589 il colonello Giacono Sansalvatore da Savona inviò ai
            funzionari della costa ligure un messaggio di questo tenore:  “ ...Si è, inteso
            essere tra Marsiglia e le isole di d'Hiéres diversi vascelli di infedeli e perciò
            mi è parso debito darvene avviso, affinché vogliate far star vostra gente
            pronta e sopratutto far buona guardia...” 25)
            L'Archivio   di   Stato   conserva   una   immensa   documentazione   relativa   ai
            provvedimenti messi in atto dal Magistrato di Sanità di Savona, nel tentativo
            di arginare i contagi; significativo il  manifesto di cui alla foto sottoriportata
            (stampato in Genova - stamperia di Gio Maria Farroni 30 luglio 1656),
            dove ben 19 articoli indicano alla  popolazione i comportamenti da seguire.

























            Si riportano solo alcuni punti delle prescrizioni a titolo esemplificativo:


             “..Il Commissario d'ogn'uno de quartieri , haverà facoltà di dare quei ordini , che stimerà
            opportuni per esecuzione delle cose suddette...”
            “....se per avventura succedesse qualche caso in alcuna casa, il rimeddio più efficace
            sarebbe dar'il fuoco alle robbe, per levar le radici del male; e perché in simili occasioni
            non si ha riguardo a cos'alcuna convien prevenire la provvigione...”
            “…   morendo   alcuno   di   contagio,   dal   che   si   degni   nostro   Signore   per   sua   pietà,
            liberar'ogn'uno, si farà abbruggiar fuori dalle porte della Città le robe, che haveranno
            servito per uso del morto, e quelli che saranno vivi nella detta casa, si manderanno nel
            Lazaretto, ò altri luoghi deputandi giornalmente dal Magistrato con quella robba, che dirà
            il Commissario di quartiere nel quale sarà morto, e la casa, e la stanza, che saranno
            segnate con il nome SANITA'   non potrà alcuno aprirle, né tentare d'aprirle senza licenza
            del Magistrato...” 26)
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