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Noli


          La piccola ma potente Repubblica di Noli, ben protetta dalle sue torri e dalla
          profonda insenatura in cui naturalmente sorgeva, dovette comunque provvedere
          alla difesa della sua spiaggia, per salvaguardare l'attività del gran numero di
          pescatori e marinai impegnati sia nella pesca che nei commerci marittimi,

          Con l'aggravarsi del pericolo di diffusione della peste sulla riviera, nel 1650 il
          Commissario di Sanità, con sede nella fortezza di S. Lorenzo in Vado scriveva
          ai Consoli di Noli:
           “...Vi ordino che in niun modo non diate pratica alcuna a vascelli del luogo di
          Spotorno.....se dette barche di Spotorno giungessero a Noli, subito le rigerarete
          ordinandole che se ne vadino addiritura a Genova o in questo porto di Vado,
          non permettendone neanche aqua né qualsivoglia altro rinfresco....sotto grave
          pena del Senato Serenissimo...”29)
          Nella mappa d'epoca sottostante una bella rappresentazione della costa nolese

































          La carta si riferisce alla lite insorta tra la comunità di Varigotti e i Nolesi per i confini tra i due domini: il
          Marchesato di Finale e La Repubblica di Noli. La torre fu costruita dai Nolesi con l'appoggio della
          Repubblica di Genova nel 1581 a protezione dei confini. Noli rivendicava quel tratto di terra per meglio
          controllare dal Malpasso il movimento di truppe nemiche, ma ancor più per il controllo dello specchio di
          mare sottostante, in linguaggio arcaico Tuest, particolarmente pescoso e conteso tra i due comuni. La torre
          era detta “delle Strie” (streghe), termine dispreggiativo usato dai Nolesi riferito alle donne di Varigotti che
          pascolavano le pecore nei dintorni della stessa.30)

          Foto: Domenico Revello, Noli, 1584. Disegno a inchiostro su carta, colorato ad acquarello, mm.
          856x762. Torino Archivio di Stato, Carte del Genovesato.
          Tratto da: “Carte e cartografi in Liguria” Massimo Quaini 1986
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