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Noli, sempre fiera della sua
specie d'indipendenza e di
superiorità, recalcitrava alle
grida dei Commissari, si
sentiva alla pari di Genova e,
pertanto, si circondava di
sentinelle e di rastelli, per
impedire e purificare le
comunicazioni con i paesi
vicini.....fu quindi istituita una
bolletta personale di sanità.
Ne fece ben presto le spese la
nolese Lazzarina Tissone che si
presentò alla porta del Sino dicendo di aver perso la bolletta. Essa, incurante del
diniego a proseguire, rientrò ugualmente in città dalla porta della Chiappella...
ma fu scoperta e punita aspramente.31)
La difesa del territorio di Noli era garantita da una perfetta organizzazione di
vigilanza come riportato dall' “Atlante Vinzoni”: Il Commissariato di Noli
iniziava a ponente da uno scoglio detto “il Malpasso” e arrivava a levante fino
ai confini di Spotorno, luogo detto “Torbara”, apresso alle muraglie del giardino
dei SS.ri Serra; erano previsti i seguenti Posti di guardia:
N. 1 al Capo di Noli, in casetta di matteria luogo detto Toveste: guardie 1 di giorno e 3 di
notte, concorrono di giorno dalla Città di Noli...di notte da Tosse distanteun miglio e mezzo,
e dalle Voze distanti un miglio circa. Restano franchi giorni 10 circa.
N. 2 del Porto di giorno Uomini uno e tre di notte della Città.
N. 3 della Piazza in magazzeno di Antonio Barso, che riceve la pigione di £. 6 all'anno.
Guardie una di giorno e tre di notte della città.
N. 4 di Gaversi in casetta di matteria, Uomini uno di giorno e tre di notte delle Voze.
N. 5 di Torbora in casetta di matteria, guardie una di giorno e tre di notte di Tosse. 32)
Della Casetta ai confini con Spotorno “di Torbora” ha scritto Giuliano Cerutti
in una nota tratta da un documento del 1589:
“Nella ordinaria amministrazione agli uomini di Tosse, facenti parte della
guardia Nolese spettava l'incarico di sorvegliare la spiaggia e la casetta di
sanità di Torbora”...La sorveglianza doveva garantire la buona riuscita dei
traffici internazionali senza i quali si arrivava alla fame e, peggio ancora,
come accadde verso la metà del seicento, si aggiungeva la peste, che da Milano
veniva a bandire i confini di Noli. Nell'occasione il Comune impose l'ordine a
tutta la popolazione di Tosse, di “abitare e stare con le loro robe e famiglie
dentro la città di Noli...”
Foto: Vincent Brooks 1870 “tra Finale e Noli” Cromolitografia su disegno di H. Alford, (notare la
galleria della ferrovia originaria a lato della via Aurelia). Tratto da Viaggiatori e vedutisti in Riviera
Domenico Astengo Giulio Fraschini Sagep 1975
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