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Testimonianza
di Bruno Marengo
Sono stato recentemente, in un bel pomeriggio di sole, a trovare l’amico Antonio Calcagno,
ospite della Casa di riposo dell’Opera Pia Siccardi Berninzoni. Abbiamo chiacchierato un bel
po’, comodamente seduti in giardino, e mi ha fatto piacere sentirmi dire da Antonio di essere
curato ed accudito con affetto. Terminata la visita, ho fatto un giretto attorno alla “Villa
Berlingieri”. Mi sono ricordato di avervi messo piede, per la prima volta, alla fine degli anni
’50, con gli amici della compagnia estiva del Premuda, invitati dalle sorelle Serrati, Carla e
Anna, nostre coetanee. Andavamo a giocare a tennis nel campo del parco (poi trasformato in
campi da bocce). Un posto che mi era parso uscisse da una favola (all’ingresso della Villa ci
aveva accolti un grande coccodrillo imbalsamato con le fauci aperte). Poi, mi sono tornate in
mente le vicende, eravamo nei primi anni settanta, di quando ero il Vice del Sindaco Piero
Bertolotti e stavamo, con gli amministratori dell’OPS, cercando di trovare una soluzione
volta a realizzare una nuova Casa di riposo, visto che quella della Serra era troppo decentrata
ed in cattive condizioni.
Eravamo arrivati alla conclusione di scartare l’ipotesi di una nuova costruzione ai piedi della
pineta, poco sopra al Campo Sportivo Siccardi, perché molto onerosa, troppo distante dal
centro e con una cubatura eccessivamente impattante. Siccome era in programma la
realizzazione del Parco Monticello, i nostri occhi caddero su Villa Berlingieri. Le cose però
non si misero bene: la famiglia Berlingieri non aveva apprezzato l’intenzione
dell’Amministrazione comunale di porre dei vincoli sulle sue proprietà: l’area dove era
ubicata la Villa e l’area di Punta Sant’Antonio (in previsione dell’approvazione del Piano
Regolatore Generale). Si arrivò ad una situazione di stallo che si sbloccò grazie ad una
intuizione di Giuliano Cerutti che un giorno mi fece: “Domani devo andare dai Berlingieri a
Genova per definire delle questioni inerenti l’acquisto di una casa, vuoi venire per tentare di
riprendere i rapporti con loro?”. Colsi al volo l’occasione, dopo averne parlato con Piero
Bertolotti e il Presidente dell’OPS Antonio Lisa. Il giorno dopo, Giuliano Cerutti mi presentò,
così mi pare di ricordare, all’avvocato prof. Berlingieri come il “cugino, Vice Sindaco di
Spotorno”. L’anziano signore che mi stava davanti mi strinse la mano e, dopo avermi
squadrato per un po’, mi fece: “Secondo lei dove ci troviamo?”. Rimasi un po’ stupito dalla
domanda ma poi risposti: “Nel suo studio”. “Bene!”, fece: “Ho fatto la domanda, la prenda
come una battuta scherzosa, perché voi comunisti avete un’idea singolare della proprietà
privata… dell’urbanistica…”. Poi, parlammo dell’uso sociale che il Comune e l’OPS
volevano dare alla Villa Berlingieri. Giuliano mi diede una mano in un clima molto cordiale.
Successivamente, vennero ripresi i contatti tra gli Amministratori dell’OPS e la famiglia
Berlingieri, che portarono ad un positivo risultato.
Si arrivò così all’assemblea pubblica, svoltasi nel salone della Villa il 22/9/1974, in cui Carlo
Centi, Consigliere dell’OPS, espose i principi informatori della scelta, i tempi e le modalità
che avevano portato all’acquisto della Villa per destinarla a Casa di riposo.
Dopo una illustrazione tecnica del progetto di ristrutturazione (svolta dai progettisti architetti
Giorgio Dagna e Sergio Olivieri) e un saluto del Sindaco Piero Bertolotti, intervenni seguito
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