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TRA LETTERATURA E CALCIO: Leopardi, Saba, Pasolini
23/8/2015
Il calcio è lo sport più popolare al mondo, amato in tutti i continenti e giocato
ovunque, dagli stadi più prestigiosi fino al cortile sotto casa.
Ai giorni nostri, oltre alla passione per questo sport, si associa anche un sentimento di
insofferenza, dovuto all'esorbitante ed eccessivo giro di denaro che ruota attorno al
pallone, senza contare la violenza imbelle che spesso si manifesta intorno al rettangolo
di gioco, allontanando dallo spettacolo famiglie e veri tifosi.
<"Doma il mare, il mare
doma" è una canzone
molto particolare incisa
dagli Stadio nel 2000 per
l'album "Donne & colori".
Scritta da Gaetano Curreri,
Roberto Roversi (il grande
poeta bolognese) ed
Andrea Fornili, la canzone,
è un chiaro ed esplicito
riferimento alla vita ed al
destino burrascoso del più
grande calciatore di tutti i
tempi e cioè Diego
Armando Maradona>.
Numerosi romanzieri, poeti ed artisti d'ogni tipo sono rimasti affascinati da questo
sport, soprattutto nei tempi mitici del calcio, quando campi fangosi e palloni
pesantissimi rendevano ogni partita una vera e propria battaglia.
Uno dei primissimi collegamenti letteratura-calcio viene spesso individuato nella
poesia di Giacomo Leopardi Ad un vincitore nel pallone [1821]. Ovviamente, però, non
è il calcio moderno lo sport descritto in questa canzone. Si tratta, invece, del gioco del
"pallone con bracciale", sport di squadra molto diffuso nell'Europa continentale fino
agli anni '20, fin quando i marinai inglesi diffusero nel mondo il calcio. Il pallone col
bracciale può essere assimilato alla palla tamburello, ed a partire dagli anni 2000 sta
risorgendo dalle sue ceneri riscontrando anche un certo successo di pubblico.
La lirica leopardiana è dedicata al conte Carlo Didimi, futuro patriota mazziniano, uno
dei più grandi giocatori in assoluto di questa disciplina. Al tempo delle prime Canzoni,
il Leopardi credeva ancora in un possibile riscatto italico, e la metafora dello sport è
utilizzata dal poeta per spronare gli italiani a destarsi dal loro ozio per onorare le patria
così come fecero gli antichi eroi.
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