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La casa natale di Nicolò Paganini con
                                              l’edicola   (del   ‘600)   della   Madonna
                                              Immacolata   (la   statua   in   marmo   si
                                              trova nel Museo di Sant’Agostino). Ai
                                              suoi piedi c’era una lapide con incise
                                              queste parole, dettate da A. G. Barrili:
                            ALTA VENTURA SORTITA AD UMILE LUOGO
                                    IN QUESTA CASA
                        IL GIORNO XXVII DI OTTOBRE DELL’ANNO MDCCLXXXII
                                       NACQUE
                           A DECORO DI GENOVA E DELIZIA DEL MONDO
                                    NICOLÓ PAGANINI
                        NELLA DIVINA ARTE DEI SUONI INSUPERATO MAESTRO


       Quel marmo, rimosso, è stato ricollocato, unitamente ad una riproduzione in pietra di
       lavagna della facciata della casa e ad una lapide esplicativa, nei Giardini Baltimora,
       sorti proprio in quella zona dove un tempo si trovava la casa del celebre musicista. Il
       contesto (“giardini di plastica”) è decisamente poco gradevole. Ne sarà contento
       Nicolò Paganini? Non credo e, meno che mai, mio padre. Nei Giardini Baltimora sono
       stati ricollocati anche i “Lavatoi” del Barabino che si trovavano in Via dei Servi, prima
       che venisse demolita. Una pennellata della Genova che non c’è più. La lapide e la
       riproduzione in pietra di lavagna della facciata della casa stanno a testimoniare,
       almeno, quello che c’è stato in quel luogo.
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