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          nostro tempo… hai visto com’è andata».
             «Dubbi? Altre piste? Non sono ancora arrivato

          da nessuna parte e mi rodo, m’incazzo. Almeno
          voi avevate dei sogni, delle speranze. La tua
          serenità, nonostante le disillusioni, mi ha sempre
          colpito. E’ reale o apparente?».

             «Non ti so rispondere. Ho agito sempre
          secondo la mia coscienza e lo rifarei, anche se
          sono rimasta abbastanza delusa. Chissà se ora
          avrei la stessa forza, la stessa convinzione, con
          tanti voltagabbana in giro, con l’aridità del mondo
          presente. La mia generazione si è formata all’in-
          terno di un panorama morale, culturale, politico,
          che presentava precisi riferimenti sui quali non
          avevamo incertezze. Due erano particolarmente
          importanti ed imprescindibili: la democrazia e la
          pace. Non ho cambiato idea ma allora mi sem-
          brava di navigare, a vele spiegate, ora mi sento
          come incagliata in una secca. Nonostante tutto,
          sono serena per me stessa, almeno mi pare. Lo
          sono meno quando ti vedo così inquieto».

             «Inquieto? Sono incazzato!».
             «Con chi ce l’hai?».
             «Prima di tutto con me stesso».
             «E poi con chi? Con il mondo? Ne hai motivo.
          Siamo alla vigilia di una guerra assurda, chi l’a-
          vrebbe mai detto: è rispuntata la guerra giusta,

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