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democrazia. Se ci sono dei ladri vanno allontanati ma  non vedo
          nulla di  meglio  che i cittadini si  uniscano per definire scelte idea-
          li, culturali, economiche e quindi gli orientamenti  di fondo «poli-
          tici» del paese. Avrete capito che per me la politica non è una cosa
          sporca ma la più nobile delle attività umane. Voglio citare Ivan
          Illich recentemente scomparso che affermava il diritto degli abi -
          tanti a riprendersi tutta la parte della creatività espropriata da
          architetti e urban planner’s, anche questo è politica pulita.
            Per questo occorre combattere  il finanziamento privato della
          politica, l’ombra del potere economico su quello politico e il con-
          seguente inquinamento delle coscienze. L’autonomia della politica,
          ovvero uno spazio garantito  di libertà pubbliche  dovrebbe essere
          difeso con le unghie e con i denti. Invece la politica è  ridotta a
          spettacolo; nomine e contributi sono le sole cose che  interessa-
          no, con un accanimento, un dispendio di risorse, uno spreco istitu-
          zionale che è pari alla disattenzione per i problemi seri della poli-
          tica, per i progetti, per i diritti, per le persone, per il lavoro. Dopo
          aver teorizzato il primato del mercato e la superiorità del sistema
          privato fa tristezza il barcamenarsi di fronte ai conflitti sempre più
          acuti del lavoro e dell’occupazione.
            La  politica,  la  riappropriazione  della  politica  da  parte  di
          t u t t i, come sta av venendo con  i movimenti (che hanno compreso
          i limiti dell’ambiente e dello sviluppo e il rapporto irr i n u n c i a b i l e
          con il vivente non umano: animali e piante) può determinare cam-
          biamenti veri a cominciare dal diritto a vive re in pace oggi così
          minacciato  da  una  potenza  mondiale  che  vuole  gove rnare  il
          mondo   in modo ottuso e violento.
            Avete visto questa  continua, oscena ostentazione delle armi di
          s t e rminio,  il  delirio  del  ricorso  alla  guerra  nucleare  senza  che
          uomini di stato e uomini politici  in Europa e nel mondo abbiano
          il coraggio di chiamare follia la follia?
            «Se c’è da versare del sangue versate il vostro… signor presi-
          dente» dice una canzone pacifi s t a .
            Concordo con l’ex Presidente della Camera Pietro Ingrao che


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