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tempo perso e forse ha ragione.
La riforma amministrativa, ne sono convinto, è questione centra-
le per il rinnovamento del nostro paese, da non sottovalutare in
alcun modo. Il discorso è tuttavia più complesso a cominciare dalla
riforma amministrativa che è una cosa seria e non lo è stata inve-
ce la riforma Bassanini .
Non è affatto vero che il problema principale sia quello del cit-
tadino debole di fronte ad una PA forte; penso piuttosto che sia
ricorrente il ruolo di interessi forti economico-finanziari rispetto
ad una PA non solo debole ma corriva degli interessi privati, trami-
te ad esempio le conferenze di servizio e gli accordi di programma
che smantellano il primato giuridico dell’interesse pubblico.
Sono stati questi anni e decenni di controriforma urbanistica e
c ivile, di smantellamento del pubblico a favore del privato e all’oriz-
zonte c’è una società del tutto carente di futuro, con meno diritti,
meno solidarietà, persino con progetti concreti di svendita del patri-
monio pubblico storico artistico e ambientale. Una vera ve rg og n a !
E purtroppo non si tratta solo di scelte del centro-destra, ma di
linee di tendenza fatte proprie, sempre per parlar chiaro, anche dai
governi di centro sinistra.
La questione morale non è archiviata. Ho visto arrestare presi-
denti e assessori; c’è stato un momento in cui la nostra dignità di
lavoratori è stata offuscata ma non c’è stata una riflessione auto-
critica che andasse alle radici, che coinvolgesse in un confronto
pubblico allargato le ragioni di tanto sconquasso. Non lo hanno
fatto i partiti, prima del loro crollo e, con l’arrivo della attuale poli-
tica-spettacolo o videocrazia, il rimedio si è rivelato peggiore del
male. Non è solo un problema ligure o italiano. Lo scandalo
Echelon, un intreccio di spionaggio e di controllo globale persino
dei governi, oltre, come ovvio, dei mezzi di informazione, oggetto
di interventi manipolativi e di maneggi dei servizi segreti, lo con-
sidero del tutto intollerabile.
Penso che non ci sia nulla di più moderno e democratico del
disegno costituzionale che considera i partiti l’architrave della
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