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tici «...invano vengono preparati per loro riassunti, sintesi dei docu-
          menti più importanti... invano i brani vengono sottolineati con l’e-
          videnziatore: anche tre capoversi diventano un’esagerazione».
            Anche in questo ruolo più defilato tuttavia si è fatto sentire l’ac-
          canimento terapeutico nei miei confronti, infatti dopo qualche
          tempo mi sono state tolte le competenze della documentazione
          (come sapete non c’è nessuna Regione  che abbia separato le com-
          petenze di biblioteca e documentazione e loro lo hanno fatto); che
          poi questo scorporo  aberrante sia servito per promuovere un altro
          dirigente  è certamente una aggravante non da poco. Avevo sugge-
          rito in quella occasione di separare in due uffici la biblioteca: un
          ufficio biblio che si occupasse di libri e un ufficio teca che si occu-
          passe di scaffali ma la mia ironia penso non sia stata apprezzata.
            Anche il mio recente esautoramento per imporre alla biblioteca
          una doppia inutile inventariazione dei libri, ai fini catalografici
          e patrimoniali, è emblematica; anche perché è stata prima promes-
          sa  una risposta in termini giuridici e poi sbrigativamente negata.
            Il fatto che ad oggi, dopo aver consegnato  una lunga relazione
          sulle molteplici attività in corso della biblioteca non so ancora chi
          dovrà sostituirmi, la dice lunga sulla disattenzione  verso i proble-
          mi bibliotecari.
             Non è così che si dirige, no e poi no!
            Non lascio per usufruire dei benefici della rottamazione dei diri-
          genti perché  avrei potuto farlo lo scorso anno con notevoli va n t a g g i
          economici (certo stupisce una Regione che agevola il pensionamen-
          to dei dirigenti mentre il gove rno vuole prolungare l’età di lavoro!)
            Me ne vado dunque perché trovo insostenibile lavorare in queste
          condizioni; e perché, con qualche rara disponibilità al dialogo, non
          sono più disponibile ad accettare una condizione di isolamento, di
          ostile separazione e ostracismo. Posso capire che siano contenti
          che me ne vada!
            O s s e rvo con disappunto ad esempio che da anni non vengono più
          c o nvocate le C o n f e renze di serv i z i o pure previste dalla legge; e non
          dimentico neppure  la manipolazione dell’ultimo verbale con omis-


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