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tutta per sé. Pecchini scatarrava ordini e contumelie ai suoi aiutanti
          e a noi che gli disturbavamo la clientela giocando al pallone e
          sollevando   polvere.   Poi   si   accendeva   l'ennesima   sigaretta   e   ti
          sorrideva.   Aveva   una   fierezza   di   orco   buono   e   gentile;   gli
          volevamo bene e le sue disquisizioni su Mazzini divertirono tutto
          il paese. Averne di Pecchini.
          Invidiai da morire il mio amico Ezaguire, allora semplicemente
          Gianni. Belloccio mica da ridere e sempre abbronzato, snocciolava
          un tedesco e un inglese fluentissimi (aveva già visto mezzo mondo e
          io ero stato quattro volte a Genova) rubandoci l'attenzione di qualche
          nostra faticata conquista "straniera". Ma a Gianni si perdonava e si
          continua a perdonare tutto. A chi se no? Felici di averlo con noi,
          anche lui un po' straniero in patria come me, con le sue colte
          stravaganze, con la sua barba, con la sua panza e sì suoi "ciao bello!"
          e con la sua simpatia. In seguito, anche per merito suo, mi impegnai
          di più con l'inglese e non mancarono apprezzabili risultati. Sorvolo,
          in quanto sull'argomento è già stata prodotta tutta la letteratura
          possibile, sulle mamme a Giugno e sulle prime 600 che arrivavano
          dalle città stracolme di mariti. Mariti che sovente ripartivano con
          forti pruriti al cuoio capelluto, ma con un po' più di tintarella da
          esibire in ufficio il lunedì. Contenti loro! Perfino un regista di vaglia
          ambientò a Spotorno una vicenda (o vicende, non ricordo) di corna.
          L'argomento   fu   trattato   in   bianco   e   nero,   ma   manco   tanto   in
          chiaroscuro. Garbo, classe, attori di prim'ordine, ma sempre corna
          erano. Nel  frattempo le amicizie  si erano  moltiplicate. In forte
          anticipo sulla globalizzazione, ne inventammo una noi, imbarcando
          italiani e stranieri (chi si dimentica di Charles e della sua nobile e
          decaduta spyder MG degli anni '30?), ricchi e meno ricchi, benestanti
          e poveri cristi, belli e brutti; tassativamente esclusi gli imbecilli e
          quelli con il naso all'insù (che poi era la stessa cosa). Fu tutto un
          impegnarsi a studiare modi per stare insieme, il maggior tempo
          possibile   e   sempre   in   modo   diverso.   Eravamo   in   questo
          avvantaggiati,   non   avendo   l'obbligo   di   timbrare   il   cartellino   in
          discoteca. Potevamo scegliere, volevamo scegliere e la fantasia ne
          trasse giovamento. Un divertimento della domenica pomeriggio, per

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