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Basadonne,
Commissario
senza renderci
timmo che ballavano
paure, di spaventi e di fame,
ln quella condizione prendemmo
Segretario Comunale Giuseppe
detto "Meo", e di Giuseppe
"Patella", andammo a Noli per una gita scacciapensieri.
Bar IVagistri, nella ptazza del Municipio, cominciarnrno
bere qualche grappino e uno dopo laltro ci ubriacammo.
vanni, classe 1897, fermato aVigevano nel luglio 1945,
conto, perlomeno io non me ne accorsi,
Era forse il mese di giugno, io in compagnia di Bartolomeo
del Fascio di Spotorno Luigi Licitra fu Gio-
la via del ritorno a piedi
e ricordo che il buon Arnello "Patella", così chiamato in
Al
E siamo all'ultlma fase della guerra, la più tragica e ter-
1944), Gamma ero Pietro (1944), Beiso Giuseppe (1944),
Bacconto ora un episodio della mia vita in que giorni,
dialetto, camminava, ubriaco ben bene, sul muretto (che
dominio delle Rondini. Fortunatamente non successe
esiste ancora) lungo la ex Via Aurelia, oggi davanti al con-
nulla, fino a quando, giunli in Piazza del Monumento, sen-
trammo e con'l nclammo a balare con a cuae tagazze
nella sala dellAlbergo Lìgure. En-
Arnello detto
Traverso, Dal 1943 fu
Rossello Antonio (1945), Villata Arturo (1945), mentre era
ribile. La morte arrivava dal cielo arrivava, ma anche in
Ierra era in agguato. L estate torrida del 1944 fu piena di
a
ÒÒ
Pero i
tutto: ci lasclavano
tedeschi nei magazzini
dopo. Appena sveglio,
e per umiliarmi, presero
che il ballo era organizzalo
e decisi di farmeli tagliare tutti.
dei capelli, ridendo a crepapelle
ogni bendidio, fuori dall'abitato,
ferrovia verso Noli, Altri ferrovieri,
vano, poniamo il caso, a Spotorno,
gazza del posto. Dormii profondamente
del treno, e, rotti i lucchetti, cominciavano
solo gli occhi per piangere.
N/l lasciarono andare a casa accompagnato
con molti vagoni Sapevamo che quei carri piombati
gessero, se non a fine viaggio Di notte i ferrovierl
pieni di macchinari, allrezzi, stoffa ed altro, depredati
svuotare alcuni vagoni senza che ì tedeschi se ne accor-
due o tre soldati armati, uno nella garitta dell ultimo vagone
lungo la scarpata della
già d accordo, racco-
sero e mi portarono in una saletta attigua e lì, per scherno
San Marco, Dopo qualche giro di ballo i bersaglieri mi pre-
le forbici e mi taglìarono il ciuffo
glievano i colli, ie casse, in fretta e furia. Ricordo che mio
dai
a buttare giù
sa i-
in un vagone al centro
erano
fino al giorno
ferrovieri italiani avevano trovato il modo di
ln quei glornl passavano notte e g orno tanti treni merci
dai Bersaglieri del Battaglione
italiani. I treni erano sorvegliati da
e gli altri due nella locomotiva. I tedeschi porlavano via
da una ra-
mi guardai i capelli allo specchio