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alle gite a piedi verso il paese limitrofo. A metà strada, sul poggio sopra la
ferrovia tuttora esistente ma sotto altro nome (Villa del1'Incoronata),
spiccava Vi1la Ada. Era un collegio di lusso frequentato da ragazzini,
giovanetti e signorine, figli di famiglie facoltose e diretto dalla signorina
Ada, proprietaria e direttrice dell'istituto. I collegiali soggiornavano al mare
tutto l'anno, avendo all'interno la scuola privata ma anche la possibilità di
dedicarsi, nel tempo libero, a sport e svaghi. Avevano il campo da tennis e,
alla domenica, il maestro di ballo. Tutte le domeniche la direttrice affittava il
Tramballero per condurre i collegiali nella parrocchia di Spotorno, alla
messa delle 11. Era un avvenimento: noi li vedevamo passare sotto 1e nostre
finestre tutti in divisa grigia a primavera e blu in inverno; le ragazze
avevano tutte il cappello in testa: la pamela, come usava a quei tempi nei
collegi di lusso; mi ricordavano infatti le collegiali dell'istituto de1le
Mantellate di Firenze. Anche a me la mamma faceva indossare la pamela.
Quando iniziai le scuole medie, a Spotomo si era posto ancora il problema
della sede: il Comune non disponeva ancora di una sede specifica, così la
signorina Ada offrì nel suo collegio i locali per le aule, per i servizi e la
direzione; tutti noi del paese e i compagni di scuola che venivano da Noli si
ebbe l'opportunità di frequentare la scuola media in un ambiente molto
confortevole, ben riscaldato, con tante comodità, e per i ragazzi interni del
collegio la possibilità di frequentare in casa 1a scuola pubblica, senza più
sostenere gli esami da privatisti a Savona, come era avvenuto in passato.
Andavo a scuola a piedi. Percorrendo il rettilineo dell'Aurelia, la mamma
dal terrazzo di casa mi seguiva fino a Villa Ada. Da un lato della strada, un
muro alto ci proteggeva dagli spruzzi de1 mare, quando 1e onde grosse si
infrangevano sugli scogli. Dall'altro lato c'erano i campi coltivati dell'Opera
Pia con distese di cavoli.
Oggi è tutto sparito: cemento, asfalto e costruzioni e, al posto della
scogliera, la discarica di terra protratta per anni ha creato una linea di costa
differente. Allora si poteva raggiungere la scuola anche seguendo una strada
interna, via Serra, e spesso in primavera era il percorso da me preferito nei
rientri pomeridiani. A quei tempi giravano poche macchine, non c' erano
pericoli, io e la mia compagna XXX raggiungevamo la scuola con la sua
bicicletta: io pedalavo dritta in piedi e lei seduta sul sellino si teneva a me.
In località Serra, nel caseggiato adibito ad ospizio c' era una cappella dove
nel periodo pasquale veniva celebrata la Messa del precetto per tutti gli
allievi delle medie. Celebrava il nostro professore di religione che era anche
il vice parroco di Spotorno, e Domenico Abrate suonava 1'organo
accompagnandoci nei canti. ln quella circostanza entravamo a scuola un'ora
dopo l' inizio consueto delle lezioni, perché 1a signorina Ada offriva a tutti
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