Page 19 - pagine1-104
P. 19

appena sollevati i tappi.
          Sempre nel tentativo di raggranellare un po' di soldi Lupo andava, qualche
          volta, a fare le "seppe" e a raccogliere Ie pigne nella pineta comunale.
          Per la verità raccoglieva solamente pigne; per estrarre "le seppe", che erano
          radici di erica buone da ardere, ci volevano braccia buone ed era un lavoro
          che facevano amici suoi, come lui desiderosi di fare qualche soldo. Il solito
          notabile di paese (dopo innumerevoli "segnalazioni") li denunciò e Lupo ne
          soffrì molto; soprattutto lo ferì il fatto che la condanna che seguì alla
          denuncia gli portò, come conseguenza, la perdita temporanea del diritto al
          voto, cui teneva moltissimo. La sua reazione fu violenta e spesso Bruno lo
          trovava per strada o in qualche bar a inveire contro coloro che lo avevano
          denunciato; i signori con il "culo al caldo" come li chiamava lui. -Venite a
          prendere il ladro delle seppe! Sapete dove ve le metto le "seppe?"-.
          Ciò   gli  procurò   non  pochi  nemici   ma  anche   qualche  amico  vero  che,
          valutando nel giusto peso l'ingiustizia subita da Lupo, gli fu vicino ed, anzi,
          proprio da quel momento gli amici presero a chiamarlo affettuosamente
          "Lupetto".
          Se ne andò da questo mondo per una caduta dal motorino che aveva appena
          comprato con i primi guadagni di un chiosco-bar che il Comune gli aveva
          fatto aprire nei giardini. Ora sorride da una foto su una lapide nel Cimitero.
          -Sapete dove ve le metto le "seppe?"-, dovrebbe essere il suo epitaffio.





          Dal romanzo "A Spotornooo..."  (1993-Marco Sabatelli Editore-) di Bruno
          Marengo


























                                                                                 19
   14   15   16   17   18   19   20   21   22   23   24