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L' Eremo di Sant' Antonio
di Giuliano Cerutti
Spotorno possiede, quasi a sua insaputa, un angolo molto suggestivo e
pittoresco, trascurato dai depliants, dalle guide turistiche e minimamente
inflazionato da immagini fotografiche.
E' l'antico eremo di Sant'Antonio, una minuscola costruzione, preziosa
gemma incastonata nella colorata parete rocciosa posta al termirre di Via
Vecchie Fornaci, prima dell'ex galleria ferroviaria: tutta la zona si è
appropriata del toponimo di Sant'Antonio.
Una vecchia immagine dell'eremo di Sant'Antonio
Le cronache storiografiche fanno risalire questa dimora solitaria al tardo
medioevo, quale luogo meditativo di un monaco eremita.
Ma a quale ordine apparteneva questo monaco? Non si tratta certamente del
protettore di Padova, religioso portoghese (1195-1231) oratore e
taumaturgo.
Propendiamo per quel Sant' Antonio, abate egiziano (250ca.-356), che visse
da eremita nel deserto, che fu ritenuto il guaritore del "fuoco di
Sant'Antonio" e protettore degli animali domestici; rappresentato con il
bastone da eremita, il porco (incarnazione del diavolo), il campanello e la
fiamma.
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