Page 7 - pigmenti n. 8.2017
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hanno  pose  predefinite  ma  che  lo  in-
                                                                                                                                                         curiosiscono  e  diventano  i  soggetti
                                                                                                                                                         della  sua  vigorosa,  a  volte  lancinan-
                                                                                                                                                         te,  ricerca.  Compie,così,  una  sorta  di
                                                                                                                                                         viaggio,  mai  facile  né  scontato,  verso
                                                                                                                                                         culture  differenti,  disagi,  felicità,  vizi
                                                                                                                                                         in  un  universo  vulcanico  fatto  d’in-
                                                                                                                                                         contri  mai  approssimati,  ma  schietti,
                                                                                                                                                         autentici come sono i suoi segni: fronti
                                                                                                                                                         rugose come carte geografiche corrose
                                                                                                                                                         dal tempo, rosse bocce seducenti  poste
                                                                                                                                                         in un viso in bianco e nero alla ricerca
                                                                                                                                                         di dettagli luminosi della vita di ogni
                                                                                                                                                         persona.  Le  grandi  dimensioni  delle
                                                                                                                                                         sue  tavole,  lavorate  con  la  tecnica  ad
                                                                                                                                                         acrilico, gli permettono di fare  primi
                                                                                                                                                         piani taglienti, ricchi di particolari cer-
                                                                                                                                                         tosini, in una ricerca continua del buio
                                                                                                                                                         e della luce e dei suoi infiniti contrasti:
                                                                                                                                                         c’è  una  convivenza  di  sguardi,  volti,
                                                                                                                                                         sorrisi,  gesti  che  mettono  in  luce  con
                                                                                                                                                         il suo linguaggio la complessità della
                                                                                                                                                         mente,  dei  sogni,  della  meraviglia  di
                                                                                                                                                         fronte alla realtà della vita, non sempre
                                                                                                                                                         esaltante e radiosa.
                                                                                                                       vento  della  fotografia  digitale,  adotta
                                                                                                                       questo ulteriore mezzo di espressione   Giacomo Molinelli
                                                                                                                       e  di  comunicazione.  La  foggiatura  al   La pittura nasce in lui dalla necessità;
                                                                                                                       tornio, così antica e in un certo senso   non è il piacere di dipingere ma quello
                                                                                                                       magica,  lo  ha  spinto  a  seguire  i  corsi   di spalmare con spatolate più o meno
                                                                                                                       dal maestro torniante Marcello Manuz-  decise sulla tela i colori, in modo da cre-
 Marco Longone, In fondo a quello che resta, 2016,                     Lucia Bracco, Onda,                             za, mentre, per la  pittura figurativa, ha   are un’apparente confusione; poi, allon-
 olio su tela, cm. 70x100                                              olio su tela, cm. 35x50                         seguito il maestro Attilio Cicala e, ulti-  tanandosi un paio di metri dal quadro,
                                                                                                                       mamente, per la  scultura, l’ artista Ylli   nascono le forme,  non dal disegno ma
                                                                                                                       Plaka. Comunicare avvalendosi di ogni   dalle differenti tonalità dei colori, dalla
                                                                                                                       forma di creatività è l’ orizzonte di Pa-  loro  diversa  luminosità,  dalla  loro  ar-
                                                                                                                       storino che ne indaga, studia, scanda-  monia.  Molinelli ama tutti i soggetti: i
                                                                                                                       glia tutte le possibilità, in un “viaggio”   paesaggi di campagna, le antiche casci-
                                                                                                                       perenne  dal  design  alla  pittura,  alla   ne, i particolari di un’inferriata o di un
                                                                                                                       fotografia    per  giungere  alla  scultura   portone; i paesaggi di città, sia le case
                                                                                                                       ceramica e alle avanguardie della tec-  che  le  persone,  le  automobili,  anche  i
                                                                                                                       nologia  di    stampa  ad  estrusione  3D   particolari meno attraenti come ponti o
                                                                                                                       di argilla, lasciando aperte le porte per   periferie; infine i volti, le figure umane,
                                                                                                                       nuovi panorami artistici, nuove sfide,   le storie tra personaggi differenti che si
                                                                                                                       nuove avventure che non gli impedi-  contrappongono.  Per  quanto  riguarda
                                                                                                                       scono di essere sempre sé stesso.
                                                                                                                                                         la  tecnica  dipinge  esclusivamente  con
                                                                                                                                                         colori ad olio a spatola. Ogni colore na-
                                                                                                                       Raffaele Collina. Noto come “il roma-  sce da un’unica base che funge da co-
                                                                                                                       gnolo  di  Vado”  (Faenza,1899  –  Cam-  mune denominatore; è composta da dif-
                                                                                                                       po  ligure,1968),    fratello  di  Libero,   ferenti porzioni di blu oltremare, bruno
                                                                                                                       anch’egli  pittore  e  ceramista,  passa   Van Dick e verde vescica; a questa base
                                                                                                                       gran parte dell’infanzia a Ravenna di-  aggiunge  ogni  altro  colore,  in  propor-
                                                                                                                       plomandosi poi  all’Istituto Industriale
                            Gianni Nattero, La grande crepa rossa, 2016,                                               Aldini di Bologna. Nel 1916 si  trasfe-  zioni differenti. Ha iniziato a dipingere
                            acrilico su cartone telato, cm. 100x70                                                     risce  a  Vado  Ligure  (SV)  che  diventa   nel 1984; nel 1985  partecipa alla prima
                                                                                                                       la  sua terra d’elezione. Dopo la prima   mostra collettiva presso la galleria Arte-
                                                                                                                                                         modello di Genova, hanno fatto seguito
                                                                                                                       guerra mondiale, dal 1921 completa la
                                                                                                                       sua formazione artistica presso l’Acca-  altre mostre collettive sino al 1990, anno
                                                                                                                       demia  Ligustica  di  Genova  dove  nel   in cui, per motivi personali, ha termina-
                                                                                                                       1949 è nominato Accademico di Merito.   to questa prima fase di esperienza pit-
                                                                                                                       Ha contribuito alla  pittura figurativa   torica. Nel 2013 ha ripreso a dipingere
                                                                                                                       del Novecento prediligendo il paesag-  cercando di approfondire la conoscenza   7
                                                                                                                       gio, spesso definito da una accentuata   tecnica  tramite  innumerevoli  tutorial
 Gimo Marino, La scelta,                                               Lilia Viriglio, Il lupo,                        propensione  tonale  cromatica,  e,  per    via web e “Corsi avanzati di disegno e
 acrilico su tavola, cm. 90x90 ca.                                     olio su tela, cm. 30x50 ca.                     gli interni, guardando all’arte di Feli-  tecnica  pittorica”  organizzati  dall’Uni-
                                                                                                                       ce Casorati e di Felice Carena, presen-  versità degli Studi di Genova, terminati
                                                                                                                       te con lui alla Biennale di Venezia del   nell’anno  accademico  2016-2017.  Nel
                                                                                                                       1926.  Fondamentale fu l’incontro con   maggio 2016 ha partecipato alla mostra
                                                                                                                       lo  scultore  Arturo  Martini,  anch’egli   collettiva d’Arte Contemporanea e Fo-
                                                                                                                       attivo a Vado Ligure, con il quale Col-  tografia  “Il  Viaggio”  organizzata  dall’
                                                                                                                       lina è stato legato da grande amicizia.   Associazione Aiolfi e dal Polo della Fo-
                                                                                                                       Nel 1940 fu chiamato in guerra e invia-  tografia Unige presso la A.S.D. Valletta
                                                                                                                       to come capitano di fanteria in Africa.   Cambiaso a Genova. A dicembre 2016
                                                                                                                       Catturato dagli Inglesi venne trasferi-  ha  preso  parte,  con  un’opera  “segna-
                                                                                                                       to come prigioniero a Bohpal in India,   lata” alla esposizione della II edizione
                                                                                                                       dove rimase per cinque anni. L’omag-  del concorso Premio Fondazione Casa
                                                                                                                       gio, con il quale abbiamo voluto ricor-  America. A luglio 2017 ha ottenuto un
                                                                                                                       darlo nel mese di settembre 2017, era   importante premio al concorso/manife-
                                                                                                                       imperniato sulla  produzione che fece   stazione “Arte sotto i Voltoni” a Monte-
                                                                                                                       durante la prigionia, opere in gran par-  chiaro D’Asti con un’opera rappresen-
                                                                                                                       te inedite e che servono ad aggiungere   tante il paese.
                                                                                                                       un  tassello  alla  conoscenza  di  questo
                                                                                                                       suo periodo. Insieme a numerosi altri   Lilia  Viriglio,  nata  a  Mentone,  ha
                                                                                                                       artisti del savonese, Collina aveva fon-  portato  nelle  sue  opere  la  luminosità
                                                                                                                       dato il “Gruppo della Goletta”. Si è de-  dei  colori  della  campagne  provenzali
                                                                                                                       dicato con successo pure all’arte della   e  dell’intesa    bellezza  della  sua  terra
                                                                                                                       ceramica collaborando con la Fabbrica   d’origine. Dopo aver insegnato lingue
                                                                                                                       di Mazzotti a Albissola Mare tra il 1920   per diversi anni, oggi  si dedica com-
                                                                                                                       e il 1930 e nella fornace di Ivos Pacetti,   pletamente alla pittura  che è stata da
                                                                                                                       già a partire dal 1950. Sempre in quel   sempre la sua grande passione. Dopo
                            Giacomo Molinelli, Armonia ai margini del bosco,                                           periodo, ha utilizzato anche i laboratori   essersi  diplomata  al      Liceo  Artistico
                            olio su cartoncino telato a spatola, cm. 50x70                                             della fabbrica  “Manifattura Ceramiche   Arturo Martini di Savona, ha  frequen-
                                                                                                                       Italia” di proprietà di Ugo Michielotto.   tato,    diversi corsi di tecniche pittori-
                                                                                                                       Nel 1954 partecipa al Premio Interna-  che e di ceramica mettendo in luce una
                                                                                                                       zionale  della  Ceramica  organizzato  a   rara sensibilità personale.
                                                                                                                       Villa  Gavotti  (Albissola  Marina)  e  la   Aveva esordito realizzando con  la tec-
 nelle sue più differenti tipologie  im-  piti e rappresentati.  Dai suoi quadri    presso la fabbrica di Lina Poggi e, suc-  sua opera viene acquistata dal Museo   nica del collage personaggi senza volto
 pegnandosi a disseminare, con diver-  emerge il bisogno di comunicare, con   cessivamente,  in  quelle  dei  Mazzotti   Paolo Pastorino, vive e lavora a Savo-  dell’Artigianato  di  Firenze.  Ha  avuto   (quasi  sempre  figure  femminili):  una
 se tecniche,  il suo “segno” e la sua   sé e gli altri,  nuove idee e fantasie   e di Ivos Pacetti  incontrando  grandi   na, dove esercita l’attività di  impren-  una  intensa  attività  espositiva  sia  in   scelta  stilistica  che  negava  la  propria
 fantasia. Al termine dell’impegno la-  oniriche, ma con una certa austerità   artisti come Lam, Fontana, Fabbri, Sca-  ditore  informatico,  ma  ha  da  sempre   Italia  che  all’estero:  dal  1923  al  1955   fisionomia per  lasciare allo spettatore
 vorativo, ha finalmente potuto colti-  tra forma, colore, immagine. Grazie a   navino,  Sassu,  Capogrossi,  Sabatelli,   dialogato con l’arte, perché è cresciuto   frequenti partecipazioni alle esposizio-  la facoltà di proiettare il proprio stato
 vare completamente questa sua antica   fortunate intuizioni ci regala emozio-  Berzoini, Collina, Jorn. Invita  Luigi Va-  nell’humus della fabbrica di ceramiche   ni della Società Promotrice di Genova,   d’animo nel quadro, facendolo proprio.
 passione, frequentando con assiduità   ni,  suggestioni,  financo  trepidazioni   lerisce a lavorare presso la manifattura   di famiglia ad Albisola Superiore e in   prende parte a numerose edizioni della   Nel corso degli anni Laura Viriglio si
 corsi di disegno a vari livelli: acqua-  sempre  nuove,  lasciando  da  parte   “Pastorino” e crea opere per tanti clienti   questo    humus  è  avvenuto  l’incontro   Biennale di Venezia  espone, inoltre, a
 rello, pittura ad olio, ceramica. I suoi   l’indifferenza,  non  disdegnando,   italiani (Lavazza) ed esteri fino al 1998   con  artisti  significativi  come  Antonio   cinque Quadriennali di Roma.   è  dedicata    sia  alla  difficile  e  poetica
 dipinti vivono tra finzione e realtà e   come  ho  già  ricordato,    un  dialogo   quando realizza il tradizionale Vaso del   Saba Telli, Antonio Siri, Mario Rossel-  tecnica dell’acquarello sia alla pittura a
 non disdegnano una vena narrativa,   sull’uomo, la natura, il mistero.  Confuoco,  richiestole  dall’associazione   lo, Giorgio Laveri, Aldo Pagliaro, Luigi   Gimo Marino, nato a Siena, vive e la-  olio facendo oggetto di indagine pae-
 sempre risolta in chiave personale e              “A  Campanassa”.  Dopo  la    morte  del   Valerisce,  Paolo  Anselmo,  Eliseo  Sa-  vora a Genova. Il suo talento dapprima   saggi e animali (attualmente preferisce
 moderna. Ama scandagliare con  stile   Mirella Fiore, ha dedicato tutta la sua   marito, abbandona pur se parzialmente   lino,  Carlos  Carlè,  Giorgio  Venturino   si è espresso attraverso  la fotografia,   rappresentare la tigre).   Ha preso parte
 molto originale  varie tecniche  pas-  vita  all’arte  come  ceramista,  pittrice   la produzione della ceramica d’arte per   solo per citarne alcuni. È  naturale che    poi, nella maturità, la pittura ha preso   a diverse manifestazioni e concorsi pit-
 sando dal disegno  bianco e nero alla   e    collaboratrice  del  marito,  il  cera-  dedicarsi alla pittura ad olio, che in uno   questa frequentazione  abbia prodotto    il sopravvento mettendo in luce, oltre   torici,  ottenendo  premi  e  valutazioni
 china, dal carboncino alla sanguigna,   mista  Mario  Pastorino,  fin  dal  1963   stile che  tra l’immaginario e l’espres-  in lui curiosità e  stimoli creativi, dav-  ad una capacità tecnica molto origina-  critiche positive..
 e mette in luce, in tal modo, versati-  l’anno in cui venne aperta la manifat-  sionismo moderno esprime le emozioni   vero  originali.  Pastorino  alterna  l’uso   le,  anche,  il  suo  mondo  interiore  che   Negli  ultimi  anni  ha  esposto  in  varie
 lità, curiosità e capacità tecnica.  Ha   tura “Pastorino Ceramiche” con sede   di una vita.   In ceramiche e maioliche   del più classico pennello con la lavora-  preferisce indagare con un segno net-  città  italiane  e  straniere:    Spotorno,
 partecipato ad alcune mostre collet-  ad  Albisola  Capo  in  corso  Mazzini,   importanti, decorate con sapienza e ca-  zione  dell’argilla, passando alla penna   to, incisivo, marcato, penetrante. Così   Sissa  (Parma),  Alessandria,  Sanremo,
 tive,  proponendo  sempre    soggetti   che  si  era  successivamente  trasferita   pacità tecnica raffinata,  è riuscita a dare   ad aerografo che diventa  il mezzo ide-  come  per  la  fotografia,  seguendo  in   Varazze, Millesimo, Roma, Napoli, Ro-
 diversi. La  metodologia della Bracco   in corso Ferrari 133. Mirella inizia la   una  sempre  rinnovata  immagine  agli   ale per lo  sviluppo di forme artistiche   qualche modo ciò che Helmut Newton   ses (Spagna), Roquefort les Pins (Nice).
 è  in  apparenza  semplice,  misurata,   sua carriera artistica frequentando la   stili  più  antichi  del  bianco/blu  tipico   iperrealistiche. Negli anni Novanta del   ha scritto: “Il desiderio di scoprire, la   Nel 2011 si è classificata prima nel ver-
 però mai banale, sempre inequivoca-  scuola di Annamaria Ravano, nipote   delle nostre ceramiche e non solo. Come   secolo scorso amplia le sue sperimen-  voglia di emozionare, il gusto di cattu-  nissage “Il nomadismo e le grandi mi-
 bile, giocata tra introspezione, analisi   di Dario Ravano. Nel 1953 apprende   pittrice, invece, adopera un arcobaleno   tazioni, un fil rouge che lo accompagna   rare sono tre concetti che riassumono   grazioni”. Nel 2014 al  Centro Cristallo
 interiore e una certa vena ironica, a   i rudimenti della pittura sperimentan-  di  colori  che  mettono  in  risalto  il  suo   da quarant’anni, attuando un personale   l’arte della fotografia”, Marino “vede”   Zentrum di Bolzano le è stato assegna-
 volte  mordace,  caratteristiche  che   do le tecniche classiche di quegli anni,   carattere spumeggiante, il suo desiderio   utilizzo del computer per esprimere la   con l’occhio della sua mente e del suo   to  il primo premio per la tecnica a olio
 sanno rendere appieno la realtà nelle   lo stile “ Antico Savona” e il “Levan-  di dialogare col Bello della natura che ci   sua creatività nei supporti digitali pub-  cuore  persone  diverse  per  etnia,  età   nella  rappresentazione  della  figura
 sue figure e nei vari soggetti conce-  tino”. Accumula poi tante esperienze   circonda.    blicitari. Negli anni Duemila, con  l’av-  anagrafica,    spesso  anonime,  che  non   umana.
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