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el decennio precedente la Seconda Guerra                                                                                            Il “Rex” alla fonda
                     Mondiale  la  concentrazione  nel  Gruppo                                                                                           nel Golfo di Genova,  1933 ca.
                 NFinmare  delle  quattro  Società  “Italia”,
                 “Lloyd Triestino”, “Adriatica” e “Tirrenia” fa si che
                 la Liguria venga interessata da una mole di traffi-            La flotta
                 co marittimo in crescente ascesa.  Alla sua forma-
                 zione nel 1932, la “Società Italia” si presenta con
                 una flotta poderosa: i supertransatlantici “Rex” e
                 “Conte di Savoia” seguiti da “Roma”, “Augustus”,   della rinascita:
                 “Duilio”, “Giulio Cesare”, i famosi “Conti” già del
                 “Lloyd Sabaudo” ma che, ad eccezione del “Conte
                 Grande”, passeranno presto al “Lloyd Triestino”.
                 Con essi “Vulcania”, “Saturnia” e poi “Neptunia”
                 e “Oceania” che però faranno capolinea a Trieste e   la marineria
                 tutta una serie di naviglio minore, merci e passeg-
                 geri in linea per le Americhe. A ciò si aggiungono
                 le linee del “Lloyd Triestino” per l’Africa Orientale
                 Italiana e quella Australe esercite in un primo tem-  genovese e ligure
                 po dal’ “Italia” e quelle per Australia e Oriente fino
                 in Giappone. Nel Mediterraneo opera l’ “Adriatica”
                 e fra i porti nazionali, le isole, il Nord Africa e gli
                 scali del Nord Europa la “Tirrenia”. L’apoteosi si   nel secondo
                 raggiunge  nell’agosto  del  1933  quando  il  “Rex”,
                 colosso di più di 50.000 tonnellate, al comando del
                 lericino Francesco Tarabotto conquista il “Nastro
                 Azzurro” come transatlantico più veloce sulla rot-    dopoguerra
                 ta Genova-New York. Per l’Italia è un tripudio di
                 orgoglio,  condiviso  dai  tanti  nostri  connazionali
                 d’oltreoceano che in quelle grandi navi col tricolore                                                                                   che nel Mediterraneo.
                 sulle ciminiere vedevano un legame continuo con                                                                                         Presente  e  popolare  nei  porti  liguri  la  già  citata
                 la madrepatria lontana e un riscatto ai pregiudizi                                                                                      “SIDARMA-Società  Italiana  d’Armamento”,  co-
                 incontrati nel Nuovo Continente.                                                                                  “Anna C”              stituita a Fiume nel 1938 e trasferita a Venezia nel
                 Sul  fronte  degli  armamenti  privati  muovono  i                                                                Costa Armatori,       dopoguerra che, fra 1946 e 1955, arma una serie di
                 primi passi nomi che avranno i loro momenti di                                                                    1948-1969             navi da carico nuove o di seconda mano riadattate
                 gloria dopo il conflitto: Costa, Messina, Bibolini,                                                                                     per il trafffico di emigranti da Genova per il Centro
                 Ravano, Cameli, Cambiaso, Corrado, Fassio cui si                                                                                        America-Golfo del Messico ed il Brasile-Plata dai
                 aggiungono  alcuni  dei  fratelli  Grimaldi,  napole-                                                                                   nomi evocativi di dogi veneziani.
                 tani d’origine ma naturalizzati genovesi nel corso                                                                America  Lines”  oggi  del   Importante anche il  traffico cotoniero dal Golfo del
                 dei decenni e Achille Lauro, il più importante de-                                                                gruppo  “Carnival”.  A  corol-  Messico della “Navigazione Alta Italia”; il servi-
                 gli armatori partenopei, che farà del nostro porto                                                                lario di ciò va ricordato che i   zio frigorifero del genovese Andrea Zanchi per il
                 uno  dei  suoi  scali  d’armamento.  Tutti  comincia-                                                             Cosulich  armeranno  nel  1962,   trasporto di carni congelate dall’Argentina; quello
                 no  in  sordina  provenendo  a  volte  da  altri  setto-                                                          per conto della “Commerciale   della “Società di Navigazione Odero” per il Golfo
                 ri  economici  quali  assicurazioni  o  il  commercio                                                             Marittima”  del  gruppo  Luigi   del  Messico;  il  servizio  “Italo-Cileno”  per  il  tra-
                 dell’olio ma in pochi anni riescono  ad affermarsi                                                                Monta di Genova, la “Riviera   sporto di nitrati e minerali dal Pacifico Meridionale
                 ereditando  quel  dinamismo  commerciale  e  im-                                                                  Prima”,  una  nave  mista  pas-  e altri minori, fra cui i vari armatori di “carrette”
                 prenditoriale  proprio  dei  vari  Lavarello,  Cerruti,                                                           seggeri-merci  francese  trasfor-  e naviglio  di  cabotaggio che abbiamo  incontrato
                 Cresta,  Rubattino,  Raggio,  Piaggio  già  incontrati                                                            mata  in  nave  da  crociera  di   nel  secondo  capitolo  di  questo  resoconto  quali  i
                 nei capitoli precedenti pubblicati a suo tempo su                                                                 lusso:  l’esperimento  non  avrà   vari “Gavarone”, “La Polena”, “Tito Campanella”,
                 “Pigmenti Cultura”. Allo scoppio delle ostilità il                                                                successo e dopo qualche anno   “Maggiolo” e tutti gli altri che cederanno il passo ai
                 volume del traffico che interessa i porti della nostra                                                            la nave sarà ceduta ad interes-  nuovi traffici ed alla globalizzazione di un mercato
                 Regione è attestato sui 500.000 passeggeri annui e                                                                si  scandinavi  come  “Viking   dove non ci sarà più spazio per gli “scagni” che per
                 su più di due milioni di tonnellate di merci: la scure                                                            Princess”  per  concludere  la   decenni avevano prosperato nell’ambito delle real-
                 malvagia della guerra si abbatterà implacabile sul                                                                sua carriera alle Antille con un   tà marittime e imprenditoriali dei nostri porti.
                 mondo marittimo ligure e alla fine delle ostilità si                                                              rovinoso incendio.  Russi d’ori-  Verso la fine del Novecento cambia tutto: la pri-
                 dovrà praticamente ricominciare da zero.   2 5                                                                    gine  ma  genovesi  d’adozione   ma ad andarsene sarà la Flotta di Stato, liquidata
                 aprile 1945: con la Liberazione i porti di Genova,                                                                gli armatori Alexander e Boris   tra la fine degli anni Settanta ed il decennio suc-
                 Savona e La Spezia sono ridotti ad un cumulo di   una serie di unità da carico di seconda mano e si   gratorio verso le America.  Vlasov, popolarissimi su tutti i mari del mondo con   cessivo con un’operazione spiazzante e affrettata.
                 macerie e di scafi spesso irrecuperabili. Gru, binari,   lancia con successo nel traffico emigratorio con la   Stessa sorte per le società facenti capo agli armatori   la loro “Sitmar” prima nel traffico migratorio e poi   Disarmato in pochi anni il ramo passeggeri fatta
                 strutture portuali, magazzini: tutto distrutto, bom-  “Giovanna C.” e poi con le prime vere e proprie   Bibolini e Lolli Ghetti, che prosperano per anni nel   in quello crocieristico fino alla vendita nel 1988 alla   eccezione  per  l’infelice  esperimento  del’  “I.C.I.-
                 bardato, minato. Sola, ancora in piedi, è la voglia   navi passeggeri “Anna C.”, “Andrea C.” e “Franca   settore  delle  portarinfuse  e  operano  ancora  oggi   “Princess Cruises” inglese che, oltre al suo naviglio   Italia  Crociere  Internazionali”  che  avrebbe  do-
                 di  risorgere  di  uomini  e  maestranze:  lavoratori,   C.”. Tutte con una lunga storia dietro la poppa ma   con “Carbofin” e “Carboflotta”, specializzate nei   più recente, si aggiudicherà anche due importanti   vuto  assicurare  il  salvataggio  di  “Leonardo  da
                 marittimi, armatori, tutti uniti da uno spirito che   opportunamente riadattate sia per il traffico emi-  trasporti di gas, metano e prodotti chimici liquidi e   unità in allestimento a Monfalcone  progettate in   Vinci”, “Galileo Galilei”, “Guglielmo Marconi” e
                 ha del miracoloso e che farà parlare di “Flotta della   gratorio che per il mercato superiore di lusso che si   gassosi richiedenti unità particolari e specializzate.  parte da Renzo Piano. La “Sitmar” continua oggi   “Ausonia” gestiti dallo Stato e da un consorzio di
                 Rinascita”. Il Governo interverrà con leggi “ad hoc”   concretizzerà nelle successive realizzazioni “ex-no-  Da  ricordare  la  “Società  Cooperativa  Garibaldi”:   la sua navigazione sui mari attraverso la “V Ships”   privati che però difettò di coesione e comunanza
                 che favoriranno nuovi investimenti mentre il Piano   vo” di “Federico C.” di più di 20.000 tonnellate nel   fondata nel 1936  da alcuni soci e dotata di un co-  con base a Montecarlo, proprietaria di una grande   d’intenti. Alienati, venduti o demoliti i transatlanti-
                 Marshall darà una mano preziosa nel fare riparti-  1958 e ancora di più con l’ “Eugenio C.” del 1966,   spicuo numero di navi da carico dai nomi evocativi   flotta di navi cisterna, portacontenitori e portarin-  ci più prestigiosi, in campo commerciale fu la volta
                 re il settore. Per quanto riguarda la Flotta di Stato,   stazzante  più  di  30.000  tonnellate,  detentore  del   quali “Nino Bixio”, “Goffredo Mameli”, “Rosolino   fuse oltreché presente in varie nuove società im-  di  una serie di nuove unità portacontainers dai
                 dopo un riavvio con naviglio vetusto e riadattato   “Nastro Azzurro” in linea sudamericana e ritenuto   Pilo” e altre, dopo la guerra si cimenterà nel traffico   pegnate nel mercato crocieristico internazionale di   nomi evocativi quali “Italica”, “Americana” per la
      8          al trasporto degli emigranti che lasciavano un’Eu-  da molti il transatlantico più bello e indovinato fra   emigratorio verso il Centro-Sud America col piro-  lusso. Campani di origine e nipoti di Achille Lauro   “Società  Italia”  o  “Nipponica”  e  “Mediterranea”
                                                                                                                       ma trapiantati in parte a Genova nel primo dopo-
                 ropa devastata, la restituzione alla “Società Italia”
                                                                                                                                                         per il “LLoyd Triestino” tanto per citarne alcune:
                                                   quelli costruiti in Italia nel dopoguerra.
                                                                                     scafo “Luciano Manara”.        In questo settore in-
                 da parte degli Stati Uniti di “Vulcania”, “Saturnia”,
                                                                                                                       inseriscono nei trasporti marittimi nel 1948: dappri-
                 “Conte Grande” e “Conte Biancamano” permette-  La “Linea C.” si affermerà anche nel campo dei   contriamo altre società, che avranno però vita bre-  guerra, sono da ricordare i Fratelli Grimaldi che si   con esse e con altre unità convenzionali o “roll-on/
                                                                                                                                                         roll-off” di nuova generazione non si riuscì a soste-
                                                   trasporti merci con unità innovative quali “Maria”
                                                                                     ve perché fagocitate o assorbite da altre più grandi
                 rà entro il 1949 il ripristino dei collegamenti con le   e “Pia Costa” e altre, per orientarsi dalla metà de-  e  in  parte  già  citate.  Ricordiamo    “La  Fortuna”;   ma nei collegamenti per il Centro America sia dal   nere la concorrenza di nuovi e agguerriti gruppi sia
                 Americhe: a queste unità maggiori si affiancheran-  gli anni Sessanta        al mercato crocieristico su   la  “C.A.M.A.-Compagnia  Agenzie  Marittime   Mediterraneo che dal Nord Europa, poi nel cam-  italiani che stranieri che finirono per fagocitare le
                 no le sei della classe “Navigatori”, impostate come   cui si affermerà con tutta una serie di unità pre-  Armatoriali” di Arturo Giribaldi; la “Maris Stella”   po delle crociere, dei traghetti, del trasporto auto   nostre gloriose compagnie. Il Gruppo D’Amico e i
                 navi da carico ma riadattate al trasporto passeggeri   valentemente di seconda mano ma rimodernate a   di  proprietà  mista  Ravano  e  Piaggio;  il  “Lloyd   e container sulle lunghe distanze con navi sempre   canadesi della “Canadian Pacific” entrarono in liz-
                 e tutta una serie di navi mercantili, alcune soprav-  dovere e ancora ricordate: dalla sfortunata “Bianca   Genovese” e la “Genaviter”. Tutte opereranno fra   più  grandi  e  specializzate.  “Ascania”,  “Irpinia”,   za, come pure la “Maersk” scandinava ed il “Ned-
                 vissute al conflitto e altre cedute dal governo ame-  C.”  che  si  perderà  per  incendio  nei  Caraibi  nel   1949 e 1952 trasportando emigranti e “displaced   “Venezuela” e “Caribia” sono solo alcune delle loro   Lloyd” tedesco-olandese: fra incorporamenti e fu-
                 ricano: le famose “Liberties” che, con le più grandi   1962 passando per “Enrico C.”, “Carla C.” cui se-  persons” verso il Nuovo Continente con naviglio   navi più ricordate: le prime tre di origine francese   sioni i marchi di “Società Italia” e “Lloyd Triestino”
                 “Victories”,  costituiranno  la  spina  dorsale  per  la   guiranno  “Italia”,  “Flavia”,  “Fulvia”,  “Danae”,   spesso  vetusto  e  talvolta  in  modo  avventuroso,   e l’ultima nientemeno che la veneranda “Vulcania”   sopravviveranno fino all’inizio del terzo millennio
                 ricomposizione di tante flotte pubbliche e priva-  “Daphne”,  “Columbus  C.”,  “Costa  Marina”,   dimostrando comunque una forte e sentita esigen-  della “Società Italia” ceduta ai Grimaldi nel 1965.   e sono oggi riuniti in una “Italia di Navigazione”
                 te. Nel contempo si ordinano nuove costruzioni:   “Costa Allegra” , “Costa Playa”e le nuove “Costa   za di ripresa dei traffici marittimi.  Attivi invece   “Caribia” e “Irpinia” diventeranno navi da crociera   che ben poco ha delle compagnie da cui discende.
                 per la “Società Italia” quattro nuovi transatlantici,   Classica”,  “Romantica”,  “Victoria”:  quasi  tutte   a  tutt’oggi  coi  loro  grandi  “Jolly”  dalle  fiancate   popolarissime negli anni Settanta per essere poi so-  Nei  prestigiosi  palazzi  loro  sedi  un  tempo  a
                 due per il Nord America e due per l’Atlantico me-                                                     stituite per quasi un ventennio da “Ausonia”, ulti-  Genova  e  Trieste  sono  ospitati  oggi  gli  uffici  di
                 ridionale.  Questi  ultimi,  realizzati  a  Monfalcone,                                               ma ammiraglia di “Adriatica” fino alla sua vendita   rappresentanza delle rispettive Regioni ed anche le
                 saranno  i  famosi  “Giulio  Cesare”  e  “Augustus”                                                   ad armatori ellenici nel 1977. Lasciato il campo delle   altre società del Gruppo “Finmare”, “Adriatica” e
                 del  1950-51.  Stazzanti  27.000  tonnellate  e  lunghi                                               crociere, l’attività dei Grimaldi proseguirà nella ge-  “Tirrenia”, non esistono più o sono passate ad al-
                 circa 200 metri costituiranno il primo fulcro di tut-                                                 stione di bulk-carriers, alcune petroliere e nel felice   tri consorzi.   Stessa sorte per tanti dei privati
                 ta una serie che proseguirà con “Andrea Doria” e                                                      inserimento nel traffico di cabotaggio con moderni   testè ricordati: ritirati dal mondo dello “shipping”
                 “Cristoforo  Colombo”,  splendide  gemelle  di  più                                                   “Cruise-ferries” della “G.N.V.-Grandi Navi Veloci”   o assorbiti da altre realtà imprenditoriali sia nazio-
                 di  29.000  tonnellate  scese  in  mare  dagli  scali  di                                             quali  “La  Superba”,  “La  Suprema”,  “Splendid”,   nali che estere o sostituiti da nuove presenze quali,
                 Sestri Ponente, immesse in servizio fra 1953 e ‘54                                                    “Majestic”,  “Excellent”,  costruite  fra  1993  e  2004   per citarne una per tutte, la “Premuda” del Gruppo
                 e considerate non le più grandi nè le più veloci                                                      nei Cantieri Apuania di Massa-Carrara e  impegna-  Rosina e alcune altre che operano oggigiorno ma
                 ma  senz’altro  le  più  belle  sulla  “Rotta  del  Sole”                                             te da Genova con le consorelle sulle rotte di Sicilia,   che esulano da questo resoconto perché legate a
                 Genova-New York. Sempre dagli scali liguri scen-                                                      Sardegna e Nord Africa dove hanno introdotto il   vicende  che fanno parte dell’attualità economica
                 deranno  in  mare  “Leonardo  da  Vinci”  di  33.500                                                  concetto del lusso e del comfort riservati in prece-  di oggi e non della storia. Le attuali compagnie di
                 tonnellate  del  1960  in  sostituzione  di  “Andrea                                                  denza ai transatlantici e alle navi da crociera. Nei   navigazione che scalano i nostri porti sono spesso
                 Doria”  speronata  dalla  svedese  “Stockholm”  nel                                                   primi anni del Duemila i Grimaldi hanno ceduto   “holdings” internazionali che nell’organizzazione
                 luglio del ‘56 e infine, canto del cigno della flotta                                                 ad altri gruppi armatoriali la gestione di “G.N.V.”   e nella gestione poco hanno da spartire con le realtà
                 passeggeri  di  Stato,  la  bellissima  ma  sfortunata                                                ma sono sempre presenti con una flotta di traghetti   appena ricordate, delle quali ormai resta solo qual-
                 “Michelangelo” del 1965, di 46.000 tonnellate assie-                                                  misti merci-passeggeri dati a noleggio.   che modello di nave in bacheca e tanti cimeli pre-
                 me alla gemella “Raffaello”, frutto del lavoro dei                                                    Sempre  partenopea  ma  con  profondi  legami  coi   senti nei musei o in mano ai collezionisti.  Non si è
                 Cantieri  dell’Adriatico  di  Trieste  senza  dimenti-  “Angelina Lauro” - Flotta Lauro, 1966-1994    nostri porti  la “Flotta” di Achille Lauro, il grande   riusciti a preservare dalla demolizione almeno una
                 care “Galileo Galilei” e “Guglielmo Marconi” del                                                      fondatore di un impero sui mari che naufragherà   delle navi passeggeri che hanno fatto la storia della
                 “Lloyd Triestino” anch’esse assemblate nei cantieri   avranno una lunga e fortunata carriera portando   dipinte  in  arancione  gli  armatori  Messina,  natu-  negli anni Ottanta del Novecento. Navi dai nomi   nostra marineria e che avrebbe potuto essere adi-
                 giuliani ma operanti da Genova. Tutte queste unità   sui mari le ciminiere gialle con la grande “C” az-  ralizzati liguri e che videro nell’anteguerra il fon-  evocativi  quali  “Surriento”,  “Roma”,  “Sydney”   bita a museo galleggiante, centro congressi e attra-
                 vedranno nella loro realizzazione il contributo di ar-  zurra virgolettata, simbolo della Compagnia. Poi il   datore Ignazio impegnato nei traffici commerciali   e poi “Achille Lauro” e “Angelina Lauro”, le fa-  zione turistica a testimonianza di un’epoca in cui la
                 chitetti, ingegneri navali e artisti fra i più affermati   passaggio negli anni Novanta al gruppo america-  verso l’Africa Orientale Italiana con navi da carico   mose “Navi Blu”. Dalla carriera  variegata e felice   nave non era vista solo come un mero pezzo d’ac-
                 dell’epoca: Gustavo Pulitzer Finali, Nino Zoncada,   no “Carnival” e tutta la serie degli attuali colossi   e miste merci-passeggeri dai nomi evocativi quali   ma costellata anche di episodi drammatici come il   ciaio che andava da un porto all’altro ma costituiva
                 Giò Ponti, Nicolò Costanzi, Romano Boico  e tan-  da  crociera:  da  “Costa  Fortuna”  ad  “Atlantica”   “Tembien”, “Semien” e “Ogaden”. Nel primo do-  dirottamento subìto nel 1985 dal’ “Achille Lauro”   il veicolo naturale attraverso il quale tante vicende
                 ti altri, con Lele Luzzati, Mascherini, Capogrossi,   passando  per  “Mediterranea”,  “Serena”,  la  sfor-  poguerra armeranno anche un piroscafo passegge-  ad opera dei terroristi palestinesi di Abu Abbas.   umane ed epocali hanno avuto sfondo e locazio-
                 Sironi, Campigli, Salvatore Fiume tanto per citarne   tunata  “Concordia”,  “Fascinosa”,  “Luminosa”  e   ri, il “Pace” già “Cuba” statunitense di circa 4.000   Oggi il gruppo sopravvive idealmente in ambito   ne, cosa che non avviene con le moderne unità da
                 solo alcuni. A queste  faranno da corollario tutta   le altre che pongono ai vertici dell’odierno pano-  tonnellate, adibito alle linee del Mediterraneo e poi   “M.S.C.  Crociere”  che  a  suo  tempo,  tramite  l’af-  crociera che non sono altro che dei festosi villaggi-
                 una serie di navi minori, ma solo nelle dimensioni.   rama  crocieristico  internazionale    questa  Società    ceduto a “Tirrenia” che col nome di “Sassari” lo   filiata “StarLauro”, ne ereditò strutture e navi. A   vacanza che vanno per mare. Restano gli archivi da
                 Dai nomi evocativi di famose unità prebelliche o   che porta il nome di Genova sulla grande poppa   terrà in servizio fino al 1962. La “Ignazio Messina   Genova,  in  Piazza  dell’Annunziata,  il  bel  palaz-  consultare e le testimonianze degli storici navali: in
                 riferiti alle destinazioni cui saranno assegnate, esse   squadrata dei propri “resorts” galleggianti e che   & C.” si espanderà poi verso l’Africa Australe, il   zo dei Rolli sulla cui  facciata troneggia ancora la   tale ottica questo resoconto in tre capitoli ha voluto
                 saranno  “Australia”,  “Neptunia”,  “Oceania”  poi   ha fatto del “PalaCrociere” di Savona il suo termi-  Golfo Persico e l’Australia e dispone oggi di una   scritta bronzea “Flotta Lauro” con la stella bianca   essere un contributo ai tanti nomi ed ai gruppi ar-
                 ribattezzate  “Donizetti”,  “Rossini”  e  “Verdi”  as-  nal più importante nel Mediterraneo.   F r a   flotta di più di 20 unità “Roll-on/roll-off” per più   a cinque punte portata per tanti anni su tutti i mari   matoriali  che in più di centocinquant’anni hanno
                 sieme ad “Africa”, “Europa”, “Asia” e “Victoria”,   le altre dinastie armatoriali locali dobbiamo citare   di 100.000 t.s.l. .    del mondo, ricorda le maestranze ed i marittimi   portato il nome della Liguria sui mari, spesso con
                 che concluderà la sua lunga carriera sui mari solo   i Fassio, i Ravano, Messina, Bibolini, Corrado e poi   Al servizio crocieristico si rivolse invece per alcuni   che  ne  hanno  fatto  orgogliosamente  parte,  men-  fortune alterne ma quasi sempre con successo. Se
                 recentemente come “Anastasis”, nave missionaria   Lollo Ghetti, Cameli, Frassinetti e i D’Amico che,   anni l’Agente Marittimo Scerni che armò fra gli anni   tre le attuali mega-navi da crociera della “M.S.C.”   oggi sono scomparsi e con loro è venuta meno una
                 per una organizzazione umanitaria internaziona-  seppur  non  liguri  d’origine,  avranno  nei  nostri   Cinquanta e Sessanta  l’ “Europa” poi “Nassau” e   scalano regolarmente i porti di Genova e La Spezia   tradizione marittima che ha contribuito in misura
                 le. Il rinnovo della Flotta di Stato riguarda anche   porti una presenza importante e continua. Tutte le   la “Victoria” di 13.000 tonnellate, mentre altri im-  riservando  a  Savona  l’intera  attività  di  “Costa   notevole  a  fare  la  storia  della  marineria  italiana
                 “Adriatica”  e  “Tirrenia”,  uscite  dal  conflitto  con   loro società prospereranno fra gli anni Cinquanta e   portanti agenti marittimi, i triestini Cosulich, eredi   Crociere”.   nel suo complesso, non devono essere consegnati
                 naviglio superato e raccogliticcio ma che nel giro   Sessanta del Novecento per essere poi travolte da   della famosa e omonima compagnia di navigazione   Tutta  ligure  la  “Cogedar  Line-Compagnia   al mare dell’oblio ma  continuare a vivere nel solo
                 di pochi anni si rinnovano con unità medio-piccole   una crisi che inizierà nei primi anni Settanta e le   confluita a suo tempo nel’ “Italia di Navigazione”,   Genovese d’Armamento”, costituita nel 1946 e ri-  modo possibile: ricordati dagli addetti ai lavori e
                 che saranno di casa nei nostri porti. Solo per ricor-  travolgerà quasi tutte entro il decennio successivo.   dai loro uffici genovesi gestiranno dal 1946-47 la   volta anch’essa al traffico di emigranti prima verso   tenuti  presenti da quanti hanno a cuore le nostre
                 darne  alcune:  “Esperia”,  “Enotria”,  “Messapia”,   I motivi saranno molteplici e non sempre imputa-  “Home Lines” che, pur costituita da capitali elve-  l’America Latina e poi l’Australia. Ricordiamo qui   radici, che passano attraverso i tanti aspetti delle
                 “San Giorgio” e “San Marco” per la prima   e per   bili a cattiva gestione delle proprie risorse: crisi dei   tici, greci, svedesi e battente bandiera panamense,   il viaggio del suo piroscafo “Genova” che nel 1949   attività economiche che ci sono proprie da sempre
                 la seconda le navi della serie “Regioni” ed i suc-  noli internazionali, mutate correnti di traffico, con-  imbarcava equipaggi interamente italiani. Rivolta   raggiunse  la lontana Ushuaia, capitale argentina   e soprattutto da queste, le tradizioni marinare e ar-
                 cessivi traghetti classe “Poeti” e “Strade Consolari   correnza estera e forse anche una politica nazionale   in  un  primo  tempo  al  traffico  emigratorio  verso   della Terra del Fuoco, carica di nostri connazionali   matoriali della nostra Terra di Liguria, dove forse
                 Romane” che tanto sviluppo daranno al turismo   poco attenta alle esigenze del settore hanno portato   le Americhe  sia  dal  Mediterraneo  che  dal  Nord   “in primis” liguri e veneti che andavano a ripo-  più che altrove è da sempre forte l’esigenza che dai
                 ed ai collegamenti con le nostre isole maggiori: cui   alla scomparsa dalla scena dello “shipping” nomi   Europa e poi alle crociere, armerà vari transatlan-  polare una città che rischiava di venire abbando-  tempi più antichi ci fa dire: “Navigare necesse est”.
                 contribuiranno negli anni Settanta anche le “Linee   illustri che hanno fatto grande la nostra marineria.   tici di seconda mano finchè col nuovo “Oceanic” di   nata e a sfruttare le risorse minerarie della zona.   Non dobbiamo dimenticarlo, sarebbe un vero pec-
                 Canguro” coi primi traghetti a concezione moder-  Ricordiamo qui brevemente le bianche navi bana-  39.000 tonnellate, frutto del genio ingegneristico di   Nel 1968, dopo la chiusura del Canale di Suez, la   cato ed una mancanza di rispetto per i tanti nomi
                 na “roll-on/roll-off”.    Sul fronte dei privati il   niere della “Villain & Fassio”, le grandi petroliere   Nicolò Costanzi, diventerà leader delle crociere fra   “Cogedar”  si  rivolge  al  mercato  crocieristico  ma   citati in questa rassegna.
                 primato regionale spetta al gruppo armatoriale fa-  dei Ravano e quelle dei Cameli, che armeranno con   New York, Bermuda e le Bahamas.          non ha fortuna.Vende la sua “Aurelia” in Grecia e   Francesco Pittaluga
                 cente capo alla famiglia Costa. Uscito dal conflitto   la “Italnavi” anche i piroscafi “Sises” e “Sestriere”   La  “Home  Lines”  opererà  con  nuovo  naviglio   cede “Flavia” ai Costa che la impiegheranno con   console de “A Compagna”
                 con una sola nave, acquista nel primo dopoguerra   di circa 9.000 tonnellate impegnati nel traffico mi-  fino  al  1988  per  essere  poi  venduta  a  “Holland   successo per i successivi vent’anni sia nei Caraibi   Genova, 21 settembre 2017
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