Page 15 - pagine1-104
P. 15

alle gite a piedi verso il paese limitrofo. A metà strada, sul poggio sopra la
          ferrovia   tuttora   esistente   ma   sotto   altro   nome   (Villa   del1'Incoronata),
          spiccava Vi1la Ada. Era un collegio di lusso frequentato da ragazzini,
          giovanetti e signorine, figli di famiglie facoltose e diretto dalla signorina
          Ada, proprietaria e direttrice dell'istituto. I collegiali soggiornavano al mare
          tutto l'anno, avendo all'interno la scuola privata ma anche la possibilità di
          dedicarsi, nel tempo libero, a sport e svaghi. Avevano il campo da tennis e,
          alla domenica, il maestro di ballo. Tutte le domeniche la direttrice affittava il
          Tramballero per condurre i collegiali nella parrocchia di Spotorno, alla
          messa delle 11. Era un avvenimento: noi li vedevamo passare sotto 1e nostre
          finestre tutti in divisa grigia a primavera e blu in inverno; le ragazze
          avevano tutte il cappello in testa: la pamela, come usava a quei tempi nei
          collegi   di   lusso;   mi   ricordavano   infatti   le   collegiali   dell'istituto   de1le
          Mantellate di Firenze. Anche a me la mamma faceva indossare la pamela.
          Quando iniziai le scuole medie, a Spotomo si era posto ancora il problema
          della sede: il Comune non disponeva ancora di una sede specifica, così la
          signorina Ada offrì nel suo collegio i locali per le aule, per i servizi e la
          direzione; tutti noi del paese e i compagni di scuola che venivano da Noli si
          ebbe l'opportunità di frequentare la scuola media in un ambiente molto
          confortevole, ben riscaldato, con tante comodità, e per i ragazzi interni del
          collegio la possibilità di frequentare in casa 1a scuola pubblica, senza più
          sostenere gli esami da privatisti a Savona, come era avvenuto in passato.
          Andavo a scuola a piedi. Percorrendo il rettilineo dell'Aurelia, la mamma
          dal terrazzo di casa mi seguiva fino a Villa Ada. Da un lato della strada, un
          muro alto ci proteggeva dagli spruzzi de1 mare, quando 1e onde grosse si
          infrangevano sugli scogli. Dall'altro lato c'erano i campi coltivati dell'Opera
          Pia con distese di cavoli.
          Oggi   è   tutto   sparito:   cemento,   asfalto   e   costruzioni   e,   al   posto   della
          scogliera, la discarica di terra protratta per anni ha creato una linea di costa
          differente. Allora si poteva raggiungere la scuola anche seguendo una strada
          interna, via Serra, e spesso in primavera era il percorso da me preferito nei
          rientri pomeridiani. A quei tempi giravano poche macchine, non c' erano
          pericoli, io e la mia compagna XXX raggiungevamo la scuola con la sua
          bicicletta: io pedalavo dritta in piedi e lei seduta sul sellino si teneva a me.
          In località Serra, nel caseggiato adibito ad ospizio c' era una cappella dove
          nel periodo pasquale veniva celebrata la Messa del precetto per tutti gli
          allievi delle medie. Celebrava il nostro professore di religione che era anche
          il   vice   parroco   di   Spotorno,   e   Domenico   Abrate   suonava   1'organo
          accompagnandoci nei canti. ln quella circostanza entravamo a scuola un'ora
          dopo l' inizio consueto delle lezioni, perché 1a signorina Ada offriva a tutti

                                                                                 15
   10   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20