Page 14 - ricordi di sbarbaro-3
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farmi   vedere;   poi,   alla   fine   dell'estate,   magari   facevamo   qualche
            traduzione, un po' di ripasso.
            Certo non era più come ai tempi delle medie, lo vedevo più di rado;
            allora mi capitava di incontrarlo in paese, in via Garibaldi, alle Poste,
            dove l'Adelina, la Pucci Marengo,la Mariarosa Centi lo coprivano di
            gentilezze, quando spediva o riceveva licheni, o al bar Ligure o
            all'Excelsior, dove faceva qualche sosta per una bibita.
            Quando mi ha scritto la cartolina in greco, (fig.17)



                                                             fig.17   “Stammi
                                                             bene carissimo”
                                                             ...pensare   che   so-
                                                             gnavo di fare un fi-
                                                             gurone...!












            l'ho esibita a scuola, subito ridimensionato dal mio professore di
            greco, professor Giusta, un grande, che conosceva Millo di fama e
            che, come lui,era un asso (andrà presto a insegnare filologia greca e
            latina all'Università di Torino), il quale, dopo avermela fatta tradurre
            alla bell'e meglio, si è subito sbrigato a fare lo stupito, coram populo,
            meravigliandosi che Sbarbaro avesse qualche relazione con un asino
            come me..!   (fig.18)






















            fig.18 La mia classe, al liceo: alla mia destra la grande luce è dovuta
            alle calvizie del prof. Giusta insigna grecista dai capelli decimati da
            Tucidide  e Omero, benchè lui affermasse che la  fronte  alta  era
            propria dei grandi uomini...! Per me, un altro Sbarbaro, che fortuna!

            Verso la fine del liceo gli avevo parlato della mia intenzione di fare
            medicina; non se ne stupì, anzi mi incoraggiò; forse sul suo giudizio
            pesò anche il fatto che conosceva la storia del dottor Rossello, mio

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