Page 174 - Layout 2
P. 174

chiamano ad una concretezza dell’agire, ad una coerenza con il dive-
nire, ad una lotta quotidiana, cui non si riesce a dare seguito; anzi la
nostra concretezza dell’agire finisce con il contraddire quanto, con fa-
tica, viene vergato sulla carta bianca; coscienza vicina, di chi rammenta
sempre la difficoltà delle scelte, sembra volerne indicare altre, più coe-
renti, ma alla fine, si acconcia, allarga il sorriso, accetta l’idea di un di-
stacco tra pensiero e realtà.

       La conclusione non è amara: il rapporto tra la nostra meta
e le nostre diverse coscienze (sì: può esistere una pluralità delle co-
scienze) è obliquo, non si allinea mai perfettamente; ma siamo, lì,
ancora intenti a far baldoria aspettando che Sevilla ci si pari in-
nanzi.

       La ricerca di Bruno Marengo, si arresta qui, almeno per ora:
in una visione della coerenza dell’essere che non può semplicisti-
camente essere catalogata come il fallimento nella vita dei due
principali protagonisti, chiamati a ricoprire nel concreto ruoli ben
diversi da quelli che il destino sembrava loro assegnare in gioventù:
diversi nel lavoro, diversi nei sentimenti, diversi nella loro capa-
cità di comprendere lo scorrere del tempo.

       Marengo utilizza quanto già elaborato nei suoi romanzi:
dalla freschezza descrittiva di un’epoca come è stato in “A Spo-
tornooo…”, alla fantasia nella costruzione di situazioni immagi-
narie come è stato nella “Cattedrale di Apenac” o nel “Mare che
viene e che va”, alla capacità di caratterizzazione dei personaggi
come è stato, ad esempio, nei “Racconti di Liguronia”.

       E lo fa con maestria, ma senza manierismo: ancora una volta
con spontaneità.

       Di modo che i comprimari, da Totò il barbiere, a Gianna
a Zuccherino assurgono a protagonisti, quasi come in una “com-
media dell’Arte” dove i ruoli si assegnano via, via, che il canovac-
cio si dipana e, alla fine, tutto torna con mirabile ordine.

       Una capacità importante questa di far vivere i comprimari
come protagonisti, come è del resto, nella realtà: siamo tutti lì, in

                                      - 173 -
   169   170   171   172   173   174   175   176   177   178