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“E cosa ti ha detto il delfino?”.
          Poliglotta, d’ora in avanti lo chiameremo così, gli rispose che il delfino
          gli aveva descritto quello che c’era sul fondo del mare e si mise a parlare
          di   montagne   coperte   d’alghe,   di   posidonie,   di   pianure   sabbiose,   di
          coralli, di pesci colorati e di città sommerse.































          Avrebbe continuato ancora a lungo ma Brufolo lo interruppe: “Tutte
          cose interessanti ma dietro a quella linea cosa c’è secondo te?”.
          Poliglotta ci pensò per un po’, poi gli rispose: “Sarai tu a scoprirlo, da
          grande. Dovrai seguire quello che ti detta la coscienza con onestà e
          l’orizzonte ti spalancherà le braccia con il sol dell’avvenire”.
          “E tu ci sarai?”.
          “No, devo raggiungere il gatto Birillo, che è stato il mio antico maestro.
          Io ero un orfanello e lui un gatto con la testa storta e una zampa storpia.
          Non   andava   mai   a   spasso   con   gli   altri   gatti.   Mi   faceva   giocare
          muovendo la coda da una parte all’altra. Io m’affannavo per cercare di
          prenderla. Mi raccontava del Genoa, di quando vinceva i Campionati,
          altri tempi. Magari lo incontrerò nell’isola che non c’è… dove trovano
          risposta i tanti perché…  eh… lì può essere anche che il Genoa vinca
          qualche partita…”.


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