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aveva degli occhi verdi come due pastiglie Valda, fu chiamata
Valdina.
Il dottor Vitamina riversò tutto il suo affetto su quella figlia ma,
solo dopo pochi mesi, scoprì che non avrebbe mai potuto
camminare. L’attendeva una vita su di una sedia a rotelle. Il dottor
Vitamina quasi impazzì dal dolore. Poi, a poco a poco, cominciò a
cercare di escogitare qualcosa per non farla sentire diversa dagli
altri. La scienza non gli lasciava speranza allora, dopo lunghe
notti insonni, escogitò un piano: Valdina non si sarebbe mai resa
conto della propria diversità perché non sarebbe mai uscita dalla
villa e dal parco. In compenso, tutti quelli, lui compreso, che
volevano entrarvi avrebbero dovuto farlo su di una sedia a rotelle.
Così tutte le scale furono sostituite con degli scivoli. La villa e il
parco furono circondati da alte mura. Per superare i vari dislivelli
furono installati degli ascensori. Il dottor Vitamina regalò agli
amici tutti gli apparecchi televisivi che possedeva (perché non
voleva che Valdina potesse vedere le persone camminare sulle
gambe) e sistemò nel garage, vicino all’ingresso, un congruo

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