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Ma c’è un altro livello di sudditanza psicologica, quella che sorge oggettivamente tra
            arbitro in campo e arbitri al VAR quando il primo è un famoso internazionale mentre i
            secondi magari sono arbitri alle prime armi con poche partite in Serie A. Come
            possono questi ultimi smentire il famoso e riverito collega che vanta un curriculum di
            partite che magari comprendono i mondiali, gli europei, la Champions League?

            Tutti interrogativi legittimi che stanno esplodendo in questa stagione.
            Abbiamo ancora davanti agli occhi l’arbitraggio, in campo e al VAR, di Roma – Genoa,
            con   un  goal  annullato  al  Genoa  per  un  fuorigioco  fatto  risalire  alla  partenza  di
            un’azione precedente a quella della realizzazione della rete e poi un rigore clamoroso
            non assegnato ai rossoblù nel tempo di recupero.

            Inoltre sembra scattare anche un meccanismo di compensazione a distanza. Un tempo
            l’arbitro,   conscio   di   aver   commesso   un   errore   grave,   cercava   –   peggiorando   la
            situazione – di “compensare” durante la stessa partita.
            Adesso invece la compensazione tramite VAR si verifica nella partita successiva.
            Esempio: la Lazio  privilegiata da un assurdo rigore a favore nella partita con la
            Sampdoria e poi penalizzata clamorosamente sette giorni dopo a Bergamo, tramite
            annullamento di una rete (segnata anche questa volta nel tempo di recupero) per un
            fuorigioco che per essere individuato ha richiesto 5 minuti di consultazione tra sala
            VAR e campo.

            Beninteso   il   meccanismo   della   compensazione   a   distanza   riguarda   cinque   o   sei
            squadre: quelle che garantiscono a Sky un ritorno di abbonamenti significativi anche
            nel caso di passaggio alle Coppe Europee.

            Così vanno le cose, con un’ultima avvertenza, quella di abolire la segnalazione del
            tempo di recupero da parte dell’arbitro. Si tratta di una trappola mortale: i minuti di
            recupero   si   trasformano   sempre   in   una   corrida.   L’arbitro   potrà   tranquillamente
            recuperare tenendo per sé il tempo stabilito alla bisogna senza eccitare gli animi di
            giocatori e pubblico.
                     Finalmente una giornata con un cielo sereno:Genoa-Atalanta 3-1








                           Genoa                              Atalanta
            K. Piątek 88'                              Duván Zapata 55' (R)
            Darko Lazovic 67'
            Rafael Toloi 45+6' (AG)
                                       Arb: Daniele Doveri

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